TARI 2023: elenco delle esenzioni e riduzioni immediatamente richiedibili. La tassa municipale gestita dai Comuni per lo smaltimento dei rifiuti urbani, da pagare entro la fine del 2023, rappresenta un costo per tutti. Fortunatamente, esistono esenzioni e riduzioni applicabili in modo differenziato da ogni Comune, che permettono a qualcuno di non pagarla.
Tuttavia, è necessario sottolineare l’esistenza di norme nazionale riguardanti la TARI. Analizziamo insieme le principali scadenze, esenzioni e riduzioni applicabili sulla TARI 2023.
TARI 2023: elenco esenzioni e riduzioni
L’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia e Reti e Ambiente, ha disposto le nuove regole relative al settore rifiuti per l’annualità 2023. Prima di procede con l’individuazione delle esenzioni o riduzioni richiedibili presso il proprio Comune di residenza, è importante notare che il pagamento della TARI viene diviso in più rate, con le seguenti scadenze:
- primo acconto entro la fine di aprile;
- secondo acconto entro la fine di luglio;
- saldo entro il 31 dicembre.
Chi ha diritto a una riduzione della Tari?
Per comprendere chi può beneficiare di una riduzione obbligatoria del pagamento della TARI, è importante sottolineare le disposizioni di riduzioni obbligatorie previste dalla legge.
Secondo quando si riportato nella pagina ufficiale del Ministero dell’Economia e delle Finanze nella sezione dedicata alla tassa sui rifiuti TARI, sono attive diverse riduzioni obbligatorie, le quali sono integralmente elencate:
- “riduzioni della quota variabile proporzionali alle quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani che il produttore dimostra di aver avviato al riciclo, disciplinate dal comune con proprio regolamento (art. 1, comma 649, secondo periodo, della legge n. 147 del 2013)”;
- “riduzione per mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti/effettuazione del servizio in grave violazione della disciplina di riferimento/interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente: la TARI è dovuta nella misura massima del 20% (art. 1, comma 656, della legge n. 147 del 2013)”;
- “riduzione per le zone in cui non è effettuata la raccolta: la TARI è dovuta nella misura massima del 40%, secondo quanto stabilito dal comune che può anche graduare la tariffa in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita art. 1, comma 657, della legge n. 147 del 2013”.
Come avere riduzioni sulla Tari?
Secondo le disposizioni di legge, l’Amministrazione comunale ha la facoltà di introdurre nuove misure per la riduzione della tassa sui rifiuti mediante l’emissione di un proprio regolamento. Tale regolamento dovrà includere integralmente le normative nazionali vigenti:
- esenzioni e riduzioni in favore delle situazioni individuate dall’ articolo art. 1, comma 659, della legge n. 147 del 2013, che, in virtù della loro correlazione con una minore attitudine a produrre rifiuti, comportano una riduzione delle entrate da includere tra i costi del piano finanziario; tali situazioni riguardano:
- abitazioni con unico occupante;
– abitazioni e locali per uso stagionale;
– abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero;
– fabbricati rurali ad uso abitativo;
– attività di prevenzione nella produzione di rifiuti (in particolare: utenze domestiche che abbiano avviato il compostaggio domestico), commisurando le riduzioni tariffarie alla quantità di rifiuti non prodotti;
- abitazioni con unico occupante;
- esenzioni e riduzioni in favore delle situazioni particolari che soddisfano le condizioni meritevoli di tutela, senza considerare la circostanza di una minore produzione dei rifiuti. In tali casi, si applicano le disposizioni contenute nell’articolo 1, comma 660, della legge n. 147 del 2013, per cui l’Amministrazione Comunale sarà responsabile del finanziamento della misura, utilizzando risorse provenienti dalla fiscalità generale del Comune, diverse dai proventi del tributo.