Torna l’incubo indice di liquidità che blocca il mercato per la Lazio. Per l’ennesimo anno i biancocelesti devono fare i conti con i paletti imposti dalla Federcalcio che monitora lo stato di salute dei club. Viene calcolato due volte ogni stagione, il 31 marzo e il 30 settembre, e consiste nel rapporto tra le attività correnti e le passività correnti calcolate nell’arco di dodici mesi. La situazione per i biancocelesti però non è delicata come nelle scorse stagioni, l’ingresso in Champions League e la cessione di alcuni giocatori possono ovviare senza grosse difficoltà questo ostacolo. Maurizio Sarri intanto preme per fare mercato entro l’inizio del ritiro, vuole preparare la nuova stagione lavorando con i giocatori fin dal principio.
Cosa può fare la Lazio?
L’indice di liquidità blocca la Lazio ma questo non impedisce quindi di fare regolarmente mercato. Il club biancoceleste avrebbe sforato la soglia al 31 marzo, nel frattempo però ha conquistato il secondo posto in campionato e la Champions League che fanno entrare nelle casse del club circa 50 milioni di euro. Lotito può quindi effettuare un versamento privato alla Lazio che riscatterà una volta entrati gli introiti della Uefa. Allo stesso tempo i biancocelesti possono vantare dei crediti dalla cessione dei giocatori.
La Lazio infatti godrà di diversi milioni provenienti dalle cessioni. La salvezza del Cadice ha fatto scattare il riscatto obbligatorio del centrocampista argentino Gonzalo Escalante. E’ in corso la trattativa per la vendita di Akpa Akpro all’Empoli dopo la buona stagione effettuata, si tratta di circa cinque milioni di euro. Questo significa al tempo stesso diminuire i costi con gli ingaggi risparmiati a cui si andrà ad aggiungere anche la chiusura del contratto con Riza Durmisi che grava per 2,5 milioni lordi alle casse del club.
Ma cosa è l’IdL?
La Federazione Italiana Giuoco Calcio da qualche anno ha inserito tre parametri che i club devono rispettare per mantenere i bilanci in attivo. Il primo è l’introduzione di verifiche intermedie dell’avvenuto pagamento dei debiti tributari scaduti al 31 dicembre e dei debiti internazionali scaduti al 30 settembre. Il secondo è l’allineamento a quanto previsto dal Manuale delle Licenze Nazionali sia alla definizione di pendenza di contenzioso sia dell’inclusione degli incentivi all’esodo tra i compensi dovuti a tesserati. Il terzo è la maggiore selettività del sistema degli indicatori di controllo per le campagne trasferimenti, prevedendo sia un graduale innalzamento dell’indicatore di liquidità sia l’attribuzione di una ‘funzione peggiorativa’ agli indicatori correttivi di indebitamento e di costo del lavoro allargato.
L’indice di liquidità è stato quindi inserito per misurare il livello di equilibrio finanziario di breve termine, ossia la capacità di un club di sostenere gli impegni finanziari in relazione alla somma di denaro posseduto. Per questa ragione si calcola attraverso il rapporto fra le attività correnti e le passività correnti in un periodo di 12 mesi. Nel numeratore vengono quindi comprese tutte le disponibilità liquide e i crediti esigibili mentre al denominatore ci sono i debiti scadenti entro dodici mesi.
Nel caso quindi non si rispetti il rapporto con la soglia fissata a 0,6 “la Co.Vi.So.C. dispone la non ammissione ad operazioni di acquisizione del diritto alle prestazioni dei calciatori i cui termini sono definiti annualmente dalla FIGC, salvo che, per ogni nuova acquisizione, la Lega di competenza riscontri l’integrale copertura degli impegni economico-finanziari da assolvere nel corso della stagione sportiva, attraverso il saldo positivo derivante dalle operazioni di trasferimento dei calciatori intervenute nella sessione di riferimento.
Ai fini della definizione di detto saldo positivo si terrà conto, oltre che del saldo finanziario relativo alla stagione sportiva in corso, anche della differenza tra il residuo costo contrattuale di competenza della stagione sportiva in corso, comprensivo di parte fissa e variabile, dei calciatori ceduti e il costo contrattuale, comprensivo di parte fissa e variabile di competenza della stagione sportiva in corso”, spiegano le NOIF.
Per evitare queste sanzioni, i proprietari dei club hanno degli strumenti per risanare il rapporto mediante l’immissione di liquidità. La FIGC ha tentato di inserire l’IdL anche come requisito per l’iscrizione al campionato ma è stato rigettato dal Consiglio di Garanzia del Coni dopo il ricorso della Lega Calcio.