L’INPS ha da poco rilasciato la circolare numero 52 del 2023, un documento molto importante che indica il percorso da seguire e le istruzioni per la compilazione del Quadro RR del Modello Redditi PF 2023 da parte dei contribuenti affiliati alla Gestione Artigiani e Commercianti. Ecco i principali dettagli sul versamento dei contributi previdenziali, che ha scadenza il 30 giugno.

Modello Redditi PF 2023 Quadro RR: scadenze e pagamenti

Prima di andare a vedere come compilare il Quadro RR e cosa succede per i lavoratori cosiddetti “impatriati”, andiamo a riepilogare le scadenze e i relativi pagamenti.

Il decreto legislativo n. 241 del 9 luglio 1997 stabilisce che coloro che sono iscritti all’INPS, ad eccezione dei coltivatori diretti, devono determinare l’ammontare dei contributi previdenziali dovuti attraverso la dichiarazione dei redditi (Articolo 10, comma 1).

Inoltre, l’articolo 18, comma 4, del medesimo decreto, stabilisce che il saldo e l’acconto dei contributi previdenziali dovuti devono essere effettuati entro gli stessi termini previsti per il versamento delle somme dovute in base alla dichiarazione dei redditi.

Prima di tutto, i contributi dovuti si riferiscono a due elementi principali:

  • I contributi soggettivi sul reddito che supera il minimo, per saldare il 2022.
  • Il primo acconto del dovuto per il 2023.

Vale la pena di ricordare che si ha la possibilità di eseguire il pagamento entro il 31 luglio, pur applicando una maggiorazione dello 0,40% dell’importo. Questa è una pratica comune, ma è importante tenere presente le date per evitare penalità inutili.

La circolare dell’INPS illustra anche il processo di compensazione con i crediti maturati nel 2021 e 2022, oltre alla possibilità di rateizzare le somme dovute.

Modello Redditi PF 2023: Quadro RR, per chi è obbligatorio

Con il provvedimento prot. n. 55597 del 28 febbraio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha approvato il modello “Redditi 2023-PF” per il periodo d’imposta 2022. All’interno di questo modello, il Quadro RR è obbligatorio per gli iscritti alle Gestioni speciali degli artigiani e commercianti (Sezione I) e per gli iscritti alla Gestione separata INPS liberi professionisti (Sezione II).

Il Quadro RR del modello Redditi 2023 PF deve essere compilato da coloro che sono iscritti alle Gestioni dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli artigiani e degli esercenti attività commerciali e del terziario, così come dai lavoratori autonomi che determinano il reddito di arte e professione.

Modello Redditi PF 2023: come compilare il Quadro RR Sezione I – Contributi previdenziali artigiani e commercianti

Per i titolari di imprese artigiane e commerciali e i soci titolari di una propria posizione assicurativa, l’articolo 10 del decreto legislativo n. 241/1997 stabilisce la necessità di compilare la Sezione I del Quadro RR del modello Redditi 2023 PF, in relazione ai contributi dovuti per l’anno 2022. Questa sezione riguarda sia i contributi previdenziali dovuti per se stessi, sia per le persone che prestano attività lavorativa nell’impresa (familiari collaboratori).

Per quanto riguarda l’individuazione del reddito da assoggettare all’imposizione dei contributi previdenziali, occorre considerare il totale dei redditi d’impresa conseguiti nel 2022, al netto delle eventuali perdite dei periodi d’imposta precedenti.

Società a Responsabilità Limitata e contributi previdenziali

Per i soci di società a responsabilità limitata iscritti alle Gestioni dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli artigiani e degli esercenti attività commerciali, i contributi previdenziali vengono calcolati sulla quota di reddito di impresa attribuita al socio, come risulta dalla dichiarazione dei redditi dell’impresa stessa (art. 12, comma 3, decreto legislativo n. 241/1997).

In caso di reddito negativo o nullo, non sono dovuti contributi previdenziali (comma 4 dell’articolo 12 del decreto legislativo n. 241/1997).

Il contributo previdenziale minimo previsto per legge deve essere versato anche in assenza di reddito.

Come compilare il Quadro RR Sezione II – Contributi previdenziali Gestione Separata

La Sezione II del Quadro RR del modello Redditi 2023 PF riguarda i lavoratori autonomi non agricoli che svolgono un’attività artistica o professionale. Anche in questo caso, la base imponibile per il calcolo dei contributi previdenziali è il reddito d’arte o professione conseguito nel periodo d’imposta 2022, come risultante dalla dichiarazione dei redditi.

Questi soggetti dovranno indicare nel Quadro RR i redditi derivanti da ciascuna attività autonoma esercitata, comprensivi di quelli eventualmente derivanti da rapporti di associazione in partecipazione o di collaborazione coordinata e continuativa.

Come calcolare il contributo previdenziale minimo

Il contributo previdenziale minimo deve essere calcolato applicando le aliquote di riferimento sul reddito minimo imponibile. Se il reddito di riferimento risulta essere inferiore al minimo imponibile, il contributo previdenziale minimo dovuto è comunque calcolato su quest’ultimo.

Versamento contributi previdenziali: come funziona

I contributi previdenziali dovuti devono essere versati attraverso il modello F24, indicando il codice tributo riferito al versamento dei contributi previdenziali in base alla tipologia di attività svolta e la natura del contributo (saldo o acconto).

La scadenza per il versamento è la stessa prevista per il pagamento delle imposte sui redditi, quindi entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Lavoratori impatriati

Per quanto riguarda i lavoratori impatriati, ovvero coloro che hanno scelto di trasferire la propria residenza in Italia per beneficiare di un regime fiscale più vantaggioso, l’INPS ha confermato che la base imponibile per il calcolo dei contributi previdenziali è la stessa utilizzata per determinare l’Irpef. Da ciò ne consegue che i contributi da versare all’Inps sono da calcolare sulla base dell’imponibile fiscale ricavato dall’applicazione dello sconto previsto per questa categoria agevolata.

Per rientrare nell’agevolazione, bisogna non essere stato residente in Italia nei due anni d’imposta precedenti e impegnarsi a risiedere in Italia per almeno altri due anni al rientro, nonché svolgere attività in prevalenza sul territorio italiano. L’agevolazione riguarda l’imposizione fiscale del 30% sul reddito prodotto, ma se la residenza è stata trasferita nelle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) la tassazione cala al 10%.