Allarme a Taiwan, dove nello spazio di identificazione di difesa aerea (Adiz) dell’isola è stata segnalata l’incursione di 37 aerei militari cinesi. A comunicarlo è lo stesso ministero della Difesa di Taipei. Dal canto suo, Taiwan ha attivato i propri sistemi di difesa. Alcuni dei velivoli sono finiti nel Pacifico occidentale.
Il ministero taiwanese ha sottolineato come la rilevazione degli aerei militari cinesi risale alle 5 del mattino, ossia le 23 di ieri, mercoledì 7 giugno, in Italia. Segnalata la presenza, nell’ambito delle manovre aeree dell’esercito di Pechino, di caccia J-11 e J-16 e bombardieri H-6 con capacità nucleare.
I jet militari, come accennato, hanno sorvolato la zona di identificazione di difesa aerea (Adiz). Si tratta di un’area di spazio aereo al di fuori del territorio sovrano, all’interno della quale si richiede l’identificazione, la localizzazione e il controllo del traffico aereo nell’interesse della propria sicurezza nazionale.
Taiwan segnala incursione di aerei militari cinesi, Pechino aveva avvertito: “Taipei è al centro degli interessi del Dragone”
Non si tratta della prima manovra aerea da parte della Cina, ma è senza dubbio degno di nota il numero di velivoli impiegati, ben 37. Bisogna poi ricordare che il Paese del Dragone considera Taiwan parte “inalienabile” del suo territorio. Lo aveva ribadito pochi giorni fa lo stesso ministro della Difesa cinese Li Shangfu, durante un discorso allo Shangri-La Dialogue.
Taiwan è al centro degli interessi della Cina. È una questione interna e indiscutibile. Spetta alla Cina decidere come risolverla.
Anche il ministro degli Esteri di Pechino Qin Gang aveva affrontato la tematica, rivolgendosi in particolare agli Stati Uniti. A Washington, secondo il politico, “dovrebbero affrontare adeguatamente la questione di Taiwan e smettere di sostenere e legittimare le forze separatiste dell’indipendenza”.
Già nelle scorse settimane il ministero della Difesa di Taiwan aveva alimentato l’ipotesi di tensioni crescenti tra i due Paesi. Un episodio lampante in tal senso risale allo scorso maggio, quando tre navi cinesi, tra cui la portaerei Shandong, avevano attraversato lo Stretto di Taiwan dalla Cina.