Olaf Scholz sarà oggi a Palazzo Chigi per un incontro con Giorgia Meloni: insieme al cancelliere tedesco, la premier affronterà alcuni temi tra cui i rapporti tra Italia e Germania e la gestione dei migranti.
Proprio su quest’ultimo tema, Scholz ha sottolineato come Italia, Grecia e gli altri Paesi mediterranei siano chiamati ad “una sfida enorme“. Il numero dei rifugiati “che arrivano ai loro confini è in aumento”. L’ex ministro delle Finanze del governo Merkel ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera.
Non possiamo lasciare l’Italia e gli altri Paesi da soli, ma dobbiamo adottare un approccio di solidarietà e responsabilità.
Sui migranti, la proposta tedesca è quella di creare degli specifici hotspot ubicati in punti nevralgici dell’Unione Europea, tra cui proprio in Grecia e in Italia. Tali luoghi fisici, secondo Berlino, sarebbero indispensabili per una prima gestione degli arrivi. Avance che ha incontrato le resistenze di Roma. Scholz, dal canto suo, sottolinea come anche la Germania sia colpita dalla cosiddetta immigrazione secondaria.
Lo scorso anno non solo più di un milione di donne e uomini provenienti dall’Ucraina sono fuggiti nella Repubblica Federale, ma anche 230 mila rifugiati provenienti da altri Paesi sono venuti da noi, nonostante non abbiamo un confine esterno dell’Ue.
Scholz sulla gestione dei migranti: “Sforzi per proteggere le frontiere esterne”
Il cancelliere auspica “una distribuzione solidale di responsabilità e competenza fra gli Stati membri dell’Ue”, all’insegna “del rispetto degli standard per chi richiede protezione nelle procedure di asilo e di integrazione negli Stati dell’Ue”.
Il mio governo è fortemente impegnato in una riforma del Sistema europeo comune d’asilo e a nostro avviso ciò richiede ulteriori sforzi a livello comunitario per rendere più efficaci il controllo e la protezione delle frontiere esterne, in modo umano e nel rispetto delle regole vigenti. Sulla forma esatta delle proposte, intense discussioni sono in corso a Bruxelles e anche la Germania vi contribuisce.
Un intervento, quello per il contenimento dell’immigrazione clandestina, che passa inevitabilmente attraverso la necessità di “lavorare con i Paesi d’origine e quelli di transito”. L’obiettivo è “ridurre in modo sostenibile gli arrivi irregolari e consentire invece vie d’accesso legali“. Un proposito considerato “non in contraddizione con la posizione dell’Italia”.
Il cancelliere tedesco sulla guerra in Ucraina: “Prepararci ad aiutare Kiev ancora a lungo”
Una chiosa finale sulla guerra in Ucraina, un conflitto che non sembra orientato ad una conclusione imminente.
Non sappiamo quando questa guerra finirà. Ma una cosa è chiara: il presidente Putin ha la possibilità di porvi fine immediatamente, cessando le ostilità e ritirando le truppe. A questo potrebbero seguire colloqui per una pace giusta tra Ucraina e Russia, come Kiev da tempo propone. Ma la Russia rimane ferma alle sue massime richieste imperialiste.
Scholz ipotizza dunque che i Paesi alleati debbano prepararsi “a dover aiutare l’Ucraina ancora a lungo“.
Sosterremo l’Ucraina a raggiungere una pace equa e duratura. A questo scopo stiamo intrattenendo intensi scambi con l’Ucraina e con molti altri Paesi del mondo.
Proprio Kiev potrebbe presto entrare a far parte della Nato. Un’ipotesi che, secondo Scholz, è per il momento è subordinata al cessate le armi. Per questo, “per ora si tratta di fare di tutto per aiutare l’Ucraina a difendersi”.
L’obiettivo principale è una pace equa e la fine di questa terribile guerra che causa tante sofferenze e distruzione. È chiaro che in una situazione di dopoguerra, l’Ucraina avrà bisogno di impegni concreti e affidabili da parte di partner e alleati per aumentare la propria sicurezza. Ne stiamo parlando già ora con i responsabili politici ucraini e i nostri alleati più stretti. L’Ucraina appartiene alla famiglia europea. Siamo determinati a sostenerla nel percorso d’ingresso all’Ue.