Donald Trump va verso l’incriminazione per la vicenda dei documenti che l’ex presidente avrebbe portato con sé dalla Casa Bianca nel suo resort di Mar-a-Lago in Florida. Il tycoon, però, non ci sta, e attacca i suoi accusatori, colpevoli di voler ostacolare la sua corsa alle presidenziali del 2024.

Trump contro l’incriminazione per i documenti della Casa Bianca: “Sono un bersaglio, non ho fatto niente di male”

I guai non sembrano avere fine per Donald Trump. Dopo la condanna per aggressione a sfondo sessuale ai danni della scrittrice Jean Carroll, l’ex presidente dovrà ora fare i conti con un’incriminazione che appare ormai scontata per i fascicoli top secret che avrebbe trattenuto dalla Casa Bianca, dopo il termine del suo mandato presidenziale.

A Trump è arrivata, infatti, la comunicazione di un’inchiesta che lo vede potenziale imputato. Un passaggio che, secondo il sistema giudiziario statunitense, rappresenta l’anticamera di una vera e propria incriminazione.

Non si è fatta attendere, ovviamente, la replica dell’ex presidente, che ha usato i consueti toni belligeranti per difendersi e attaccare i suoi accusatori. Donald Trump ribadisce, sulla sua piattaforma social ‘Truth’, di non ritenere di aver fatto nulla di male e si considera un ‘bersaglio’ di FBI e Dipartimento di Giustizia. In questo senso, l’inchiesta non sarebbe altro se non il tentativo di far fuori Trump dalle elezioni presidenziali del 2024.

Trump vs Biden nel 2024? Il tycoon potrebbe candidarsi anche se incriminato

L’incriminazione di Donald Trump appariva ormai scontata da diverso tempo. In particolare, una registrazione del 2021 in cui il tycoon parlava di un documento riservato del Pentagono su un possibile attacco in Iran, avrebbe rappresentato una prova decisiva per l’inchiesta condotta, tra gli altri, dal consigliere speciale Jake Smith.

Resta da capire, tuttavia, cosa rappresenterà l’incriminazione per l’eventuale corsa alla Casa Bianca dell’ex presidente. La Costituzione degli Stati Uniti, infatti, non proibisce a un cittadino sotto processo di candidarsi per la carica presidenziale.

Tuttavia, Trump si dice convinto che l’intera operazione rappresenti un tentativo di discriminare la sua immagine agli occhi degli elettori, ostacolando la sua campagna elettorale che, altrimenti, lo vedrebbe sicuro vincitore. Recenti sondaggi, infatti, lo vedono in netto vantaggio in un’ipotetica sfida con il presidente democratico uscente Joe Biden.

Proprio per questo, nel suo post, Trump ha chiesto espressamente ai Repubblicani che la battaglia contro questa “parodia della giustizia” sia il loro obiettivo principale al Congresso.