L’emicrania persistente è una condizione debilitante che colpisce il 2% della popolazione italiana. Questo dolore cronico può limitare notevolmente la qualità della vita di chi ne soffre, impedendo di lavorare e di svolgere anche le più semplici attività.
Per fortuna c’è una possibile soluzione: l’alimentazione. Con i cibi giusti potremmo alleviare i sintomi e vivere liberi dall’emicrania.
Che cos’è l’emicrania persistente?
Chi di noi non ha mai sofferto di emicrania? Tutti hanno avuto mal di testa almeno una volta nella vita. Ma il 2% della popolazione ne soffre in modo cronico e persistente, tale da debilitare la vita quotidiana di chi ne soffre.
Lo scoppio dell’emicrania in questi soggetti può avvenire senza preavviso o con la premonizione dell’aura visiva, una sorta di segnale d’allarme che avvisa che sta per arrivare un tremendo mal di testa.
L’emicrania è diversa dal solito mal di testa che quasi tutti sperimentano di tanto in tanto. Durante un attacco di emicrania, si manifesta un forte dolore, spesso solo su un lato della testa. Sono più forti dei normali mal di testa e di solito sono accompagnati da altri sintomi.
Un’emicrania di solito limita notevolmente la vita di tutti i giorni. Le emicranie di solito sono percepiti come pulsanti, palpitanti o martellanti. Spesso aumenta con l’attività fisica, a volte anche con piccoli movimenti, ecco perché chi ne soffre si ferma a letto.
Il mal di testa può essere associato a nausea, vomito e vertigini. Alcune persone sono anche molto sensibili alla luce e al rumore durante le emicranie. Se non trattati, i sintomi durano da quattro ore a tre giorni.
Prima che si avverta l’emicrania vera e propria, alcune persone vedono lampi di luce e strane forme, l’aura visiva appunto. Inoltre, percepiscono tutto come un po’ sfocato o ondulato. Possono anche verificarsi temporaneamente disturbi del linguaggio, paralisi o sensazioni anormali come il formicolio.
Tra l’aura e l’emicrania vera e propria può passare anche un’ora.
Quali sono i cibi giusti per guarire dall’emicrania?
Come riportato nell’articolo di Berrino del Corriere della Sera, per molti pazienti che soffrono di emicrania, si è scoperto che eliminare alcuni alimenti è vantaggioso dal punto di vista del dolore.
Per alcuni è salutare eliminare il cioccolato, per altri gli agrumi, per altri ancora i latticini o cibi industriali. Altri hanno trovato una panacea nella dieta chetogenica, a ridottissimo contenuto di carboidrati.
Altri, invece, hanno riscontrato sollievo aumentando i carboidrati, non quelli che fanno aumentare l’insulina come lo zucchero e le farine raffinate, ma i cereali integrali.
È noto che il cervello è l’organo del corpo che consuma più glucosio e se c’è poco glucosio nel sangue si può soffrire. Questo capita soprattutto a chi soffre di ipoglicemia postprandiale (glicemia che scende a 60mg/dL o ancora più bassa tra 2 e 5 ore dopo il pranzo) perché ha un’esagerata sensibilità all’insulina.
Chi soffre di emicrania, infatti, è spesso ipersensibile all’insulina. Le crisi ipoglicemiche possono derivare anche da valori troppo elevati di insulina in presenza di insulinoresistenza.
In questo caso, infatti, l’insulina non riesce a far entrare il glucosio nelle cellule (e infatti si tende ad ingrassare) la glicemia sale e il pancreas produce sempre più insulina.
Chi soffre di emicrania persistente, cronica, di solito è insulinoresistente.
Cosa fare, quindi, con l’alimentazione? Bisogna evitare le crisi ipoglicemiche eliminando i cibi ad alto indice glicemico che causano un picco di insulina.
Da evitare:
- latte;
- zucchero;
- farine raffinate;
- pane bianco;
- carne rossa;
- formaggi.
Questi cibi, infatti, oltre a causare insulinoresistenza, aumentano anche l’infiammazione. Ecco perché è importante cambiare dieta se si soffre di emicrania. Provare per credere!