Fringe benefit, in arrivo il nuovo limite a 1.000 euro per tutti e un bonus per i figli, mentre lo smart working potrebbe essere prorogato, ma in maniera selettiva. Le novità sono contenute negli emendamenti presentati al decreto “Lavoro”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 maggio scorso, e atteso alla conversione in legge. Nel dettaglio, il nuovo limite dei 1.000 euro verrebbe applicato a tutti, con un ulteriore bonus per i figli da 660 euro fino a un massimo di tre. In tutto, sul decreto “Lavoro” sono pervenuti circa 200 emendamenti per migliorare il provvedimento: sono previsti nei prossimi giorni una serie di tavoli nella maggioranza di governo per verificare l’opportunità di apportare dei correttivi al testo uscito a inizio maggio.

Fringe benefit, limite a 1.000 euro per tutti e bonus figli: ecco le novità in arrivo dalla conversione decreto Lavoro

In arrivo un limite più basso dei fringe benefit, pari a 1.000 euro, ma per tutti i lavoratori, con in aggiunta un bonus per i figli. È questa una delle ipotesi di miglioramento del decreto “Lavoro” atteso in conversione legge dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 4 maggio 2023. Il limite di esenzione fiscale sarebbe abbinato a un bonus di 660 euro per i figli, fino a un massimo di tre. Sulla modifica se ne parlerà in Commissioni Affari sociali del Senato che sta valutando le modifiche al provvedimento.

Nella tabella di marcia del governo, l’esame in Commissione dovrebbe essere chiuso nei prossimi giorni per portare il provvedimento in Aula già tra una settimana. Sul limite dell’esenzione fiscale dei fringe benefit, il decreto “Lavoro” aveva innalzato il livello esentasse a 3.000 euro per i lavoratori dipendenti con i figli. Lo stesso limite riguarda anche le somme erogate per il pagamento delle bollette del gas, della luce e del servizio idrico integrato.

Smart working dopo il 30 giugno 2023: per chi?

La normativa dei fringe benefit ha subito varie modifiche nel giro di pochi mesi. Nello scorso anno, il limite di esenzione fiscale era passato da 258,23 euro a 600 euro grazie al decreto “Aiuti bis” del 10 agosto scorso, prima di essere nuovamente incrementato a 3.000 euro per tutti dal decreto “Aiuti quater”. Tuttavia, l’efficacia della misura era stata limitata solo dall’entrata in vigore del decreto “Aiuti quater” fino al 31 dicembre 2022.

Nel 2023, e fino al 1° maggio – giorno nel quale il governo Meloni ha varato il decreto “Lavoro” – i fringe benefit erano tornati al limite di esenzione fiscale di 258,23 euro, salvo poi l’innalzamento del provvedimento nella giornata della Festa del Lavoro. L’eventuale allargamento dei fringe benefit a 1.000 euro per tutti, con annesso bonus di 660 euro per i figli, comporterebbe una spesa per le casse pubbliche stimata tra i 200 e i 300 milioni di euro. Su queste risorse, il ministero dell’Economia e delle Finanze di Giancarlo Giorgetti dovrà verificare le coperture necessarie.

Si attende anche qualche novità sul fronte dello smart working, in scadenza al 30 giugno 2023. L’ipotesi più accreditata sulla quale sta lavorando il governo è la proposta presentata dai partiti di minoranza di prorogare lo smart working ai soli lavoratori fragili. La proroga dovrebbe essere fissata in tre mesi, dal 30 giugno al 30 settembre 2023. La misura, per i lavoratori del pubblico impiego, comporterebbe una quantificazione di coperture stimabile intono ai 20 milioni di euro. Non dovrebbero esserci proroghe, invece, sullo smart working dei genitori con figli fino a 14 anni: la scadenza del 30 giugno sarà considerata definitiva.