TikTok contro la libertà di Hong Kong? Sì. La società madre dell’applicazione cinese, la ByteDance, è accusata dal suo ex numero uno di aver consentito ai membri del Partito Comunista Cinese (PCC) di accedere ai dati di attivisti e manifestanti per i diritti civili di Hong Kong.
L’ex dirigente di ByteDance, Yintao Yu, in una dichiarazione al tribunale statunitense sostiene che gli utenti che abbiano caricato contenuti relativi alle proteste siano stati identificati e monitorati. Yu, infatti, afferma che i membri del PCC siano stati in grado di accedere ai dati degli utenti di TikTok negli Stati Uniti. La società ByteDance nega tutto e un suo portavoce dichiara che queste accuse come “infondate”.
TikTok aiuta la Cina contro Hong Kong
Il signor Yu ha affermato che i membri di un comitato del PCC avevano accesso a una credenziale di un “superutente”, noto come “utente dio”. Questo account aveva accesso illimitato ai dati dell’applicazione: consentiva infatti di visualizzare tutti i dati raccolti da ByteDance. Dalle accuse mosse pare che nel 2018 i membri del comitato del PCC abbiano utilizzato le loro “credenziali divine” per “identificare e localizzare i manifestanti di Hong Kong, gli attivisti per i diritti civili e i sostenitori delle proteste”.
Hong Kong nella sua storia più recente ha conosciuto diverse fasi di proteste affinché la regione amministrativa speciale non finisse per essere un’anonima provincia cinese. Nel 2014 si è sviluppato il cosiddetto movimento degli ombrelli, in cui le persone chiedevano di eleggere il proprio leader. Gli attivisti si sono anche battuti per i diritti civili, ma una buona parte del dissenso degli hongkongers è andato affievolendosi quando Pechino, a seguito di ulteriori proteste sviluppatesi nel 2019-2020, ha introdotto la legge di sicurezza nazionale, un’ampissima legge che regolamenta, molto vagamente, diversi reati. La legge vieta e criminalizza qualsiasi atto di “secessione, sedizione e sovversione contro il Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese”, e presunta “cospirazione in collusione con entità straniere”. L’ombra del Dragone, oltre che sempre più vicina, si fa sempre più visibile.