Si aggrava l’emergenza cinghiali in Liguria e, più precisamente, a Genova. È di oggi, mercoledì 7 giugno 2023, la notizia che una donna è stata ferita da un altro animale. Si tratta del terzo caso dopo gli episodi in via dell’Arena e in piazza Palermo. Cosa bisogna fare allora? Quali sono le prossime mosse del sindaco? E del Governo?
Emergenza cinghiali, terza donna ferita in pochi giorni a Genova: cosa fare?
Sono in tutto tre le persone – tre donne per la precisione – che sono state colpite dai cinghiali nelle ultime due settimane. Gli episodi si sono verificati non solo di sera o di notte, ma anche di giorno. Tanto che le ultime aggressioni sono avvenute alla luce del sole nella zona di San Martino a Genova.
In particolare oggi una donna di circa 60 anni, mentre si trovava in via Semeria, che portava a spasso il suo cane, è stata “presa di mira” da una femmina che aveva intorno a sei suoi cuccioli. Non è successo niente di grave e la donna è fuori pericolo. La paura però è stata e continua a essere tanta.
La 60enne è stata portata subito al pronto soccorso dove è stata medicata per le ferite. In particolare risultava essere stata colpita ad un braccio e a una gamba. Nel giro di qualche ora è stata poi dimessa con una prognosi di 5 giorni.
Il commento del sindaco di Genova
“È un problema molto serio per cui io posso fare quello che posso”, ha affermato oggi il sindaco di Genova Marco Bucci, intervenuto sulla questione dell’emergenza cinghiali. Quest’ultima, come dimostrano i recenti avvenimenti, si sta aggravando sempre di più. Residenti, cittadini e turisti sono molto spaventati.
“Nel 2017 – ha ricordato il prima cittadino del capoluogo ligure – noi abbiamo fatto un’ordinanza specifica che è stata impugnata dagli ambientalisti e il Tar ha dato ragione a loro”. E ancora: “Adesso ci aspettiamo qualcosa dal Governo centrale che ci dica come possiamo sistemare la questione”.
Ma oltre a colpire le persone, i cinghiali rischiano anche di provocare non pochi incidenti stradali. Per non parlare delle conseguenze igieniche della circolazione di questi animali nella città. Spesso infatti essi prendono di mira i bidoni dei rifiuti organici, che vengono così rovesciati in mezzo alla strada.
“I cassonetti nuovi non possono essere rovesciati, stiamo cercando di accelerare con la sostituzione”, ha spiegato sempre il sindaco di Genova. “Per le altre strade ci vorrebbe un sistema di ancoraggio oppure bisognerebbe che levassimo i cinghiali. Credo che la seconda soluzione sarebbe migliore”.
“Non ci spaventiamo delle cose difficili, ci spaventiamo delle cose non logiche. Non è che devo pensare di mettere tutto a prova di cinghiale, dobbiamo fare in modo che non circolino in città. Io non sono colui che deve dire come si fa, però si può fare perché dalle altre parti si fa“, ha concluso infine Bucci.
E ora cosa succede?
Mentre in Liguria (e non solo) si continua a parlare dell’emergenza cinghiali, l‘amministrazione comunale chiede un aiuto serio e tempestoso al Governo. Si parla anche del possibile abbattimento di questi animali. Abbattimento che però non viene ben accolto da tutti quanti. C’è infatti chi si oppone a questa strada.
Una soluzione, in ogni caso, al momento non sembra esserci. È anche vero che vi è comunque del “personale preposto alla vigilanza faunistico-venatoria, coadiuvato, qualora possibile, dal personale della polizia municipale”, come ha ricordato il sindaco di Genova Marco Bucci.
Nei giorni scorsi inoltre l’assessore all’Ambiente Matteo Campora aveva parlato di un allarme e al tempo stesso aveva anticipato che i passi che potevo fare il comune erano limitati. Nel frattempo a Genova vale la regola che chi dà da mangiare ai cinghiali può incorrere in una multa che va da 255 100 euro.