Più si scava, più si analizza, più si cerca di capire quanto accaduto lunedì 5 giugno nella trasmissione su Rai 3 Report che ha approfondito il tema delle università telematiche concentrandosi in particolar modo su Unicusano e il suo mondo, più si viene a sapere che il servizio o l’inchiesta, se tale la vogliamo ancora definire, è piena zeppa di falsità costruite ad arte, di congetture e allusioni senza una minima prova perché l’obiettivo era ed è distruggere e annientare l’Università Unicusano. Poi, che importa se ci sono professori e studenti che ogni giorno studiano, si preparano e che faticano, oppure che ci sono persone che lavorano all’interno dell’Università, in fin dei conti a chi importa se si dicono cose non attinenti alla realtà, vero Report?
Tutto si può fare e tutto si può dire in questo mondo, l’importante è che venga fatto con serietà, con prove di fatto, documenti e soprattutto con leggi alla mano. Si le leggi dello Stato, quelle che regolano la vita di tutti, persone fisiche e aziende.
Se si seguono le leggi, niente si può temere, ma oltre alle leggi, bisognerebbe seguire anche le regole dell’educazione, del rispetto e della verità, cosa che Report e il suo conduttore Sigfrido Ranucci e i suoi giornalisti non hanno affatto seguito anzi hanno fatto in modo di costruire e realizzare ad arte un servizio, con interviste tagliate con l’obiettivo di far emergere un panorama e un aspetto che non c’entra nulla con l’Università Unicusano.
E a dirlo è uno degli intervistati dalla stessa trasmissione, il professor ordinario di chirurgia generale all’Università di Pisa Paolo Miccoli, nonché presidente di United (Università Italiane Telematiche e Digitali) di cui Unicusano non fa parte, ma Report invece, mettendo insieme le cose, ha fatto capire che non solo ne faceva parte ma che ne ha tratto anche dei vantaggi da questo connubbio. Una delle tante allusioni fatte in trasmissione.
Miccoli: Hanno mandato in onda solo quello che volevano e come volevano, non si fa così
Tag24, nell’ambito dell’Occhio per occhio e dente per dente, ha avuto la possibilità di parlare con il professore Paolo Miccoli, che è stato intervistato da Report, ma lui ci ha detto alcune cose che non depongono proprio a favore della famosa trasmissione che, si dice, insegue la verità ed è equidistante, ma sentendo il professore, sembra essere tutt’altro che questo.
Ed è lo stesso Miccoli che lo racconta con amarezza: “Premetto che la redazione di Report mi aveva inviato una serie di domande che vertevano sulle università telematiche mentre non mi avevano inviato le due domande che poi sono state le uniche due mandate in onda. Molte che vertevano su università telematiche, visto che ero stato invitato su quell’argomento in quanto rappresentavo un congruo numero di queste università telematiche, in realtà nel servizio hanno tagliato tutto quello che avevo detto sulle università telematiche perché avevo dato dei giudizi veri e concreti sull’utilità e funzionalità di esse, portando molti dati, ma hanno lasciato solo le due domande in questione, quelle che vertevano sulla mia persona, diffamandomi come è chiaro nel servizio che tutti hanno messo in onda. Sono rimasto scioccato e mareggiato da questo comportamento”.
Il professore cerca di capire il motivo, ma lo sa bene e lo intuisce, soprattutto quando si allude che, in quanto presidente United abbia cercato di favorire Unicusano in qualche modo: “Cusano non fa parte di United. l’allusione che hanno fatto è pesante e capziosa, tra l’altro la mia posizione prima come consigliere e poi come presidente dell’Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) non ero nella condizione di fare nessun favore perché il Decreto 6 del 2019, a cui loro (Report ndr) alludono, è un decreto ministeriale su cui l’Anvur dava un parere di conformità, parere che fu dato non da me, ma dal consiglio direttivo nella sua interezza all’unanimità, quindi l’allusione è un’allusione molto maliziosa ma che non contiene nemmeno un barlume di verità. Non solo. Siccome l’Anac (un’autorità amministrativa indipendente la cui missione istituzionale è individuata nell’azione di prevenzione della corruzione in tutti gli ambiti dell’attività amministrativa) prescrive per tre anni chiunque abbia parte, ora nella fattispecie dell’Anvur, non possa prendere incarichi retribuiti da istituzioni che ho contribuito a valutare io prima di intraprendere qualsiasi nuova consulenza ho aspettato i regolari tre anni quindi la mia posizione è assolutamente inattaccabile“.
Non era difficile, vero Report? Bastava attenersi alla verità e far parlare il professore e soprattutto riportare quanto lui stesso aveva detto durante l’intervista, ma forse non faceva comodo anzi sosteneva l’esatto contrario di quanto andato in onda. Non è così che si fa, non è così che si dovrebbe fare e lavorare in ambito giornalistico. Si devono riportare i fatti, non tagliare le domande e le risposte.
Il professor e presidente dell’United Paolo Miccoli
Ecco come Anvur decide chi merita e chi no: il professor Miccoli lo spiega come Report non ha voluto fare
E’ stato chiesto al professor Paolo Miccoli come l’Anvur riconosce i requisiti alle università e soprattutto come Report ha tentato di mischiare la realtà con la fantasia, soprattutto nei confronti di Università Unicusano.
“Le allusioni di Report sono tali perché nascono da un pregiudizio che era chiaramente trasparente all’interno di questo servizio, Anvur, innanzitutto i giudizi che ha espresso sulla Uncusano sono giudizi che l’Anvur esprime attraverso una commissione che si chiama di esperti valutatori o anche il gruppo esperti valutatori che valutano sia durante il processo di assicurazione della qualità sia anche la valutazione della qualità della ricerca la cosiddetto VQR in questa valutazione della qualità della ricerca Anvur non esprime nessun giudizio soggettivo ma le commissioni relative valutano, tra l’altro per l’ingegneria sulla base di indici biometrici che non sono minimamente manipolati da parte dell’Anvur e in cui Unicusano ha ampiamente dimostrato oggettivamente di aver un buon livello di ricerca nel settore e questo è quanto, non ci può essere nessuna manipolazione né da parte di un consigliere, di un presidente o di chi fa parte del consiglio direttivo in quanto si lavora attraverso commissioni scelte ad hoc“.
Ma guarda che strano, ma allora perché Report sostiene il contrario? Forse perché fa comodo? Eppure non era così complicato, bastava andare all’Anvur e fare le domande giuste, ma abbiamo la sensazione (certezza) che andando a sentire il presidente di Anvur ci dica le stesse identiche cose che ha detto il professor Paolo Miccoli.
Denigrare le Università Telematiche è ignoranza allo stato puro
Il professore Paolo Miccoli spiega anche la sua posizione sulle Università Telematiche e dice anche quanto sono utili e funzionali nel Belpaese, ma qualcuno fa finta di niente: “Io sono un professore di merito non faccio didattica l’ho fatto per anni tutta la mia Università di Pisa, ma conosco molto bene il sistema universitario italiano, con pregi e difetti delle Università presenziali, mi sono reso conto negli anni in Anvur che le telematiche hanno potenziali enormi e continuerà ad essere così e ad espandersi sempre di più, sono Università che svolgono anche una funzione sociale importante, fondamentale, un vero ascensore sociale, anche perché erogare titoli di studio pure a persone che già lavorano e non potrebbero seguire corsi in sequenza è un diritto e un aspetto fondamentale. Basti pensare che la media dei laureati in Italia è del 26,8 % aventi diritto, rispetto a una media europea del 41%, questo ci pone come fanalino di coda. E pensare che le Università Telematiche siano un fastidio o una scorciatoia è offensivo, ignorante e denigratorio. Abbiamo bisogno di un aiuto delle Telematiche. Loro sono una scorciatoia? Pazzesco pensarlo, è un messaggio che si vuole far passare perché non si vuol far crescere le Università private, è un vero e proprio messaggio politico che sottende anche quel servizio di Report, ma loro forse sottovalutano che sono Università seguite da Anvur che esprime giudizi senza nessuna differenza“.
Non solo. Miccoli osserva e sottolinea: “Pensare di erogare la didattica solo in presenza, è fuori dai tempi, tutte le Università dovrebbero incrementare la digitalizzazione del paese, punto in cui su questo siamo in grande e grave ritardo. L’insegnamento a distanza attraverso la piattaforme digitali, secondo me rappresenta un importantissimo apporto, la modernizzazione del paese e dovrebbe stare a cuore a tutti“. Si anche a Report e a Sigfrido Ranucci e ai suoi giornalisti che con allusioni, congetture e luoghi comuni hanno offeso professori e ragazzi che ogni giorno faticano e studiano senza che nessuno regali loro nulla.