Imma Battaglia è una storica attivista e leader della comunità Lgbt. Il mondo dei media ha raccontato le sue gesta politiche ma anche la sua vita sentimentale, quando iniziò la sua relazione con Eva Grimaldi. Questa mattina è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus. Il Pride di Roma, si svolgerà sabato 10 giugno, una grande festa, colorata, trasgressiva e rumorosa attraverserà le vie della capitale. Potevano mancare le polemiche? Anche questa volta la politica si infila nell’evento dell’orgoglio omosessuale, con la vicenda del patrocinio della regione Lazio tolto alla manifestazione, su decisione della giunta di Centro destra.

Pride Roma 2023, Imma Battaglia:”Il patrocinio negato mi fa incazzare”

Tanto rumore per un patrocinio negato, la riflessione più frequente, ma se la giriamo a Imma Battaglia, ti spiega per quale motivo la reazione è stata veemente da parte degli organizzatori: “Il patrocinio della Regione e del Comune sono importanti perché dicono: siamo con voi, le vostre istanze fanno parte dei nostri obiettivi, capiamo quello che ci chiedete, anche se magari non lo condividiamo. Quindi il fatto che prima mi dai il patrocinio e poi lo ritiri mi fai proprio incazzare.”

La questione dell’utero in affitto

Alla base della scelta del governatore del Lazio Rocca, ci sarebbe il riferimento nel manifesto programmatico del Pride 2023 di Roma, all’utero in affitto. Per la Battaglia si tratta quasi di una scusa di quella che lei definisce il centrodestra più conservatore, “una minoranza”, poi aggiunge il suo punto di vista specifico: “Dicono che l’hanno ritirato per l’utero in affitto? La comunità omosessuale non è a favore dell’utero in affitto, la gestazione per altri che si fa in tanti Paesi solo in maniera volontaria è un’altra cosa. Questa mistificazione è grave. L’utero in affitto ce l’hanno questi di Pro-Vita che dovrebbero rivolgersi a quei Paesi dove è permesso questo utero in affitto. L’utero in affitto è una pratica utilizzata per il 70% dagli eterosessuali, questo scontro manipolatore da parte degli integralisti è da rimandare al mittente. Continuano a buttarla in caciara in maniera patetica”.

Anche Milano senza patrocinio

La regione Lombardia a differenza del Lazio, da tempo aveva negato il patrocinio, ma in scia alla regione Lazio ha deciso che nessun rappresentante del pirellone dovrà partecipare all’evento. Ci penseranno Paola e Chiara madrine a Roma, con la loro musica a far ballare per le strade della città il popolo Lgbt e tutti coloro che vorranno dare un sostegno alla causa. Di passi avanti in termini culturali ne sono stati fatti, come ha ammesso la stessa Imma Battaglia in diretta. Il problema rimane ideologico, quindi politico. Ma quella é una strada complessa e forse senza soluzione.