Una delle velate insinuazioni mosse nella puntata dello scorso lunedì 5 giugno 2023 di Report su Rai Tre sugli affari dell’università Unicusano, riguarda la volontà di elargire ‘donazioni’ a destra e sinistra da parte dell’Ateneo.
Il fondatore Stefano Bandecchi è sempre stato chiaro in tutte le interviste che ha rilasciato: “Appoggio le idee e le persone e non i partiti” e la dimostrazione sta nel fatto di aver sovvenzionato esponenti politici di vari schieramenti.
Una narrazione quella fatta da Ranucci e company che velatamente vuole indicare al pubblico una capacità di do ut des. Un racconto che disegna un Bandecchi astuto lobbista, capace di elargire ovunque egli possa trovare una leva in proprio favore.
Ma quando si dona si chiede sempre qualcosa in cambio?
Se fosse così allora, ogni partito in Parlamento e fuori dovrebbe essere messo sotto la lente d’ingrandimento per le possibili influenze di gruppi, società e privati cittadini che ogni giorno fanno donazioni.
Spulciando i documenti depositati a Montecitorio da Adnkronos e rilanciati da Dagospia si è quindi scoperto quello che tutti sapevano. Le donazioni arrivano da ogni parte e per ogni partito. Ed è proprio qui che salta all’occhio la distorsione.
- FDI – Giorgia Meloni ha ricevuto donazioni di vario genere per circa 61mila euro , oltre ai 5mila euro stanziati dal suo partito, Fdi, e ai mille euro versati da Alfredo Mantovano. Spiccano due bonifici da 20mila euro effettuati rispettivamente da ‘Cospe srl’ e dall’azienda di trasporti e logistica ‘Italtrans Spa’. da ‘Bresi Srl’, 4 mila 200 euro da ‘Dcs Costruzioni srl’ e 1.500 euro da ‘Mc Home Srl’.
- Fratelli d’Italia – il questore Paolo Trancassini, ha potuto contare in campagna elettorale sul sostegno di varie aziende: Assopetroli/Assoenergia (5mila euro), Ospedale San Carlo di Nancy (2.500 euro), Socylab Srl (3mila euro), Tiberia Hospital Srl (2.500 euro).
- Forza Italia – vice ministro economia Maurizio Leo (Fratelli d’Italia) sono arrivati 25mila euro dalla società di investimenti ‘Victoria Capital srl’ e 20mila euro dalla ‘Ducoli Achille srl’, azienda attiva nel settore delle demolizioni industriali. Al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin un contributo di 7 mila 500 euro dalla ‘Almac srl’ azienda che produce macchine e impianti per l’industria casearia.
- Partito Democratico – Michela Di Biase, moglie dell’ex ministro Dario Franceschini, è arrivato un contributo di 10mila euro da parte del gioielliere Paolo Bulgari. Nicola Zingaretti 2500 euro da Tiberia Hospital
- Sinistra Italiana di Fratoianni ha ricevuto 110 mila da ‘Social Changes Inc’ società americana una ‘benefit-corporation’ con sede in California e diretta da persone molto vicine ai ‘democrats’ obamiani.
- Italia Viva – On. Maria Elena Boschi ha ricevuto donazioni: ‘Unicusano’ (30mila euro), ‘Valsabbia investimenti’ e ‘Telefin’ (20mila euro a testa).
- Ex ministro della Salute Roberto Speranza, rieletto col PD, sono stati donati 15mila euro da ‘Farmaservizi srl’ e altrettanti da ‘Federfarma’, la Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani
- La presidente di Azione Mara Carfagna, invece, ha ricevuto 10mila euro dalla ‘Marican Heritage 4 Srl’, società che opera nell’edilizia industriale.
- Lega – ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ricevuto 10mila euro dall’imprenditore Antonio Tirelli e 3 mil 850 euro da ‘Alba multimedia srl’. Al sottosegretario della Lega alle Infrastrutture Edoardo Rixi sono arrivate donazioni da ‘Paratori Spa’ (5mila euro), ‘Piccioni srl’ (5mila euro), ‘Trasporti pesanti srl’ (6mila euro), ‘Cosme Spa’ (5mila euro).
Non risultano donazioni ricevute né spese effettuate in campagna elettorale dal leader del M5S Giuseppe Conte. Cos come non risultano donazioni per la deputata azzurra Marta Fascina, compagna del presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. Anche per Elly Schlein non ci sono donazioni a registro, la segretaria del PD ha pagato di tasca propria (circa 8mila euro) ogni spesa per mezzi e materiale di propaganda elettorale.
Come funzionano le ‘donazioni’ alla politica
Il sistema permette alle aziende e ai singoli di donare e chiedere. Resta al politico avere la capacità e l’etica per fare la cosa giusta nei confronti della cosa pubblica. Se prendiamo per vero l’assunto di Report allora sono numerose le congetture che possiamo fare rispetto ai dati riportati sopra.
Veramente vogliamo pensare che il sottosegretario Mantovani lo sia diventato per una donazione da mille euro alla campagna di Giorgia Meloni. O vogliamo credere che l’onorevole Boschi debba prendere le difese di Unicusano o fare gli interessi particolari in commissione vigilanza solo perché ha ricevuto 30 mila euro.
O ancora, vogliamo immaginare che l’ex ministro Speranza abbia un conflitto d’interessi nei confronti di big pharma solo perché si è finanziato la campagna con le donazioni di farmacisti e produttori di farmaci. Esiste un conflitto di interessi in tutto questo? Così come l’attuale vice ministro all’economia Maurizio Leo sia spinto a fare gli interessi solo della finanza che gli ha elargito le donazioni?
Come dovremo reagire poi quando leggiamo di una esponente del PD (una volta partito degli operai), ricevere donazioni da un gioielliere rinomato? Al massimo possiamo constatare che ai dirigenti del PD, o meglio alle mogli neo elette, piacciono i gioielli firmati.
Sembra uno di quei giochi da processo alle intenzioni. Le donazioni sono pubbliche e così sarà. C’è bisogno che si ristabilisca il patto di fiducia tra cittadini e politica, vero cardine di uno Stato democratico. E non cercare di gridare all’untore ogni volta che si pubblica una donazione.
Questo patto è fondamentale nell’architettura democratica e passa anche, o forse soprattutto, dalla fiducia che la gente comune pone riguardo alla missione di rappresentanza di cui il politico si fa carico.
La nuova stagione dei finanziamenti indiretti
Ad essere sinceri la politica italiana ha da sempre un problema etico con il finanziamento e fu proprio tale ambiguità a far crollare la prima Repubblica. E allora come possono i partiti politici esercitare il loro ruolo senza fondi? Come possono raccogliere i denari che servono?
Il nostro sistema prevede una buona copertura di spese solo per chi riesce a formare un gruppo parlamentare. Per chi resta fuori o per chi vuole entrarci, la soluzione resta chiedere ai cittadini.
Smettiamola quindi di mentire a noi stessi, per fare politica servono denari! E finiamola di guardare il dito di chi fa una donazione e magari chiede. Guardiamo invece la luna e come il politico si comporta nei confronti di chi dona.
Privati grandi o piccoli che siano la cosa cambia e di molto, Obama per esempio raccolse la quasi totalità dei fondi per la campagna che vinse con micro donazioni degli americani. In Italia però, questo tipo di risultato resta un sogno.
Dovremmo invece riporre della fiducia come quando votiamo qualcuno, e lasciare che la politica agisca in nostra rappresentanza. Ma allo stesso tempo è nostro dovere di cittadini, oltre che prerogativa cardine della democrazia, controllare che le parole corrispondano ai fatti.