La violenza sulle donne è uno dei temi più centrali dell’attualità, specie in Italia, dove purtroppo si contano già 47 donne uccise nel corso del 2023. La media dei femminicidi in Italia è tristemente impressionante, bisogna fare qualcosa: da qui la proposta del di un disegno di legge che rafforzi le misure per evitare la violenza contro vittime di sesso femminile.
Tra i provvedimenti previsti dal decreto legge si contano: l‘applicazione del braccialetto elettronico automatica, distanza minima di 500 metri dalle vittime, processi più veloci con un pool di magistrati dedicati alla materia e anche un aumento delle pene per chi è già stato indicato come colpevole.
Intensificato l’uso del braccialetto elettronico e ampliamento dei reati
Nei 15 articoli della bozza che passerà nelle prossime ore al vaglio del Consiglio dei Ministri si esprime la volontà di dare una netta stretta alle norme contro la violenza sulle donne. Al ddl hanno lavorato tre Ministeri, che hanno ritenuto necessario operare delle modifiche al sistema già in atto.
In primis, cambia l’uso del braccialetto elettronico. Per adesso, il suo impiego è a discrezione del giudice, che può prescriverlo previo consenso dell’indagato. Nel testo della bozza invece è previsto che l’uso del braccialetto sia automatico, sempre previo consenso, quando si verificano fatti di violenza di genere.
Non solo. Potenziata anche la misura della sorveglianza speciale: non solo le vittime di stalking e maltrattamenti, ma da ora anche coloro che hanno subito tentato omicidio, revenge porn e deformazione permanente dell’aspetto potranno beneficiare del protocollo di sorveglianza contro i loro aguzzini. Inoltre, la bozza parla anche di un allargamento dei reati per l’applicazione dell’ammonimento.
Ddl contro la violenza sulle donne: altre misure
L’articolo 1 della bozza si esprime sul tema dell’aumento delle pene per i recidivi. Dunque, in caso di violenza, lesioni personali, violenza privata, minacce, atti persecutori, revenge porn, violenza sessuale, violazione di domicilio e danneggiamento
le pene sono aumentate se il fatto è commesso, nell’ambito di violenza domestica, da soggetto ammonito anche se la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è già stato adottato l’ammonimento.
Infine, particolarmente interessante è l‘articolo 9, che regola l’arresto in flagranza differita. Ciò significa che si considera comunque colto in flagranza qualcuno che compare in documentazione video, fotografica o di qualsiasi tipo dalla quale si possa evincere senza dubbio la sua colpevolezza. Così recita l’articolo della bozza:
Si considera comunque in stato di flagranza colui che sulla base di documentazione video e fotografica o di altra documentazione dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto ne risulta autore, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le 48 ore dal fatto.