Reddito di cittadinanza in Campania: arriveranno nuove regole per i napoletani con il M.I.R.? Una petizione popolare richiedere l’introduzione di una misura che, per molti versi, funge da surrogato del Reddito di cittadinanza. Si tratta dell’introduzione di una Misura Integrativa Regione (M.I.R), un sostegno diretto sia per i disoccupati che per le famiglie in stato di fragilità sociale.
D’altra parte, gli ultimi interventi del governo Meloni hanno introdotto vincoli e la fine della misura prevista con l’entrata in vigore dell’Assegno di inclusione nel 2024. Questo ha lanciato l’avvio alla Petizione promossa da Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani, il Partito del Sud e Usb. Vediamo insieme cosa prevede la petizione popolare sul Reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza in Campania: resterà garantito per i napoletani con il M.I.R.?
È stata presentata una petizione popolare che chiede l’introduzione della Misura Integrativa Regionale (M.I.R.), per il Reddito di cittadinanza in Campania.
Napoli non si arrende e quindi Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani, il Partito del Sud e Usb, in collaborazione con altre associazioni, hanno lanciato una nuova petizione popolare con l’obiettivo di garantire un sostegno ai cittadini.
In altre parole, si mira a garantire la continuità al reddito di cittadinanza. Una misura che assicuri un sostegno economico ai disoccupati e alle famiglie bisognose che si trovano in condizioni di fragilità sociale.
Queste è il senso del comunicato stampa di Rifondazione Comunista, che fa da apripista alla petizione popolare. Analizziamo nel dettaglio cosa prevede la nuova Misura Integrativa Regionale.
Per chi prende Reddito cittadinanza?
La prima amara realtà per molti fruitori del Reddito di cittadinanza è arrivata già all’inizio dell’anno in corso. Infatti, le prime modifiche al sussidio introdotte dal governo meloni nella legge di Bilancio 2023.
Attualmente, l’ammortizzatore sociale è stato recentemente modificato mediante il Decreto Lavoro. Nel quale, sono state introdotte di due misure che sostituiranno il Reddito di cittadinanza nel 2023 e 2024.
In particolare, coloro che, a partire dal mese di settembre, verranno esclusi dal beneficio, potranno richiedere l’accesso al Supporto per la formazione e il lavoro. Se si soddisfino i requisiti normativi.
Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2024, entrerà a regime l’Assegno di inclusione che sostituirà in toto il Reddito di cittadinanza.
Questi interventi hanno visto l’unione del popolo con le diverse parti sociali e politiche per sostenere la petizione popolare. L’obiettivo è quello di introdurre una nuova misura regionale, distante dai provvedimenti nazionali, che punti a garantire un aiuto economico attraverso l’uso dei fondi regionali.
Dove c’è il reddito di cittadinanza, potrebbe essere introdotta la Misura Integrativa Regionale (M.I.R.)?
Nel caso in cui si perde il diritto al Reddito di cittadinanza e non si abbiano i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione, si dovrebbe attivare la nuova misura Integrativa Regionale.
Attualmente, non esistono riferimenti normativi regionali, in quanto si tratta di una petizione che richiede la continuità a un diritto sociale, tenendo conto della fragilità sociale, garantendo il reddito e preservando le condizioni di vita.
In particolare, di seguito sono riportati integralmente i 2 punti principali contenuti nel testo integrale della petizione, presentata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per l’introduzione di una procedura d’urgenza con un’azione immediata di variazione al Bilancio di Previsione, che includono:
“Una misura integrativa regionale (M.I.R.), da far entrare in vigore a partire dal 1° ottobre del corrente anno. Mirante ad annullare le negative conseguenze sociali di un ulteriore restrizione dei requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza”.
“Di quantificare la platea degli attuali percettori di reddito cui corrispondere la M.I.R.. In seguito all’esclusione o riduzione del reddito di cittadinanza entro il 15 settembre del corrente anno”
Inoltre, nel testo della petizione sono presenti altri dettagli per i quali si richiede l’intervento regionale.
In particolare, si richiede una misura che punti a rafforzare gli accordi di natura economica, sociale e politica con i Comuni per implementare i servizi di pubblica utilità. Nello specifico, si tratta di stilare una lista dei nuclei familiari esclusi dal nuovo Reddito di cittadinanza o che non rientrano in una diversa misura sociale;
La nuova misura M.I.R. dovrebbe essere inserita mediante l’integrazione tra il Piano Regionale per la lotta alla povertà 2021-23 e l’attuale Piano sociale regionale. Un provvedimento attuabile con la variazione al bilancio di previsione 2023-2025.
In conclusione, la nuova misura M.I.R per il Reddito di cittadinanza rappresenta una speranza per coloro che non avranno più diritto o accesso alle diverse forme di sostegno economico sociale.
L’introduzione di questa misura migliorerà le condizioni economiche della popolazione, senza tralasciare il fatto che il Reddito di cittadinanza viene distribuito a 626.914 aventi diritto. Questo dato è molto importante perché rappresenta l’11,15 per cento della popolazione.