Fanno impressione le immagini di molti abitanti dei villaggi intorno a Kherson, sommersi dall’acqua dalla mattina di ieri, quando un attacco bellico ha lasciato distrutta la diga di Kakhovka. Kiev lancia dei video sui suoi canali social istituzionali, in cui si vedono acque grigie sommergere case e oggetti, mentre si sentono i lamenti degli ucraini terrorizzati: «l’acqua continua a salire», dicono. Il post fa anche sapere che «migliaia di persone hanno passato la notte in soffitte e tetti».
Ancora non è chiaro se a distruggere la diga vicino a Kherson, villaggio nel sud dell’Ucraina sotto il controllo dei russi, sia stato un attacco terroristico russo o dei bombardamenti ucraini. Dalle prime luci di ieri, quando la situazione si è fatta critica, Mosca e Kiev hanno cominciato a rivolgersi reciproche accuse, lamentando gli effetti catastrofici del disastro.
Intanto, il sindaco di Nova Kakhovka, Vladimir Leontiev ha riportato il primo bilancio su vittime e danni, in particolare confermando in maniera certa la scomparsa di 7 persone finora. Quanti agli evacuati, sarebbero invece oltre i 900 gli sfollati dalle regioni interessate dall’inondazione.
Nel frattempo, l’Institute for the Study of War avanza già un primo verdetto, pur specificando di non poter ancora operare una «valutazione definitiva»: per gli analisti del think tank americano è plausibile che siano stati i russi a danneggiare la diga di Nova Kakhovka in Ucraina. Kiev non trarrebbe infatti alcun vantaggio ad allagare il basso Dnipro, perché ciò rallenta i tentativi di controffensiva.
Diga distrutta a Kherson, Meloni: “L’Italia è con Kiev”
Mentre continuano senza sosta le evacuazioni nel sud dell’Ucraina e gli allagamenti rischiano di privare del giusto approvvigionamento idrico il delta del Dnepr, una delle zone più fertili del Paese, arrivano i messaggi di solidarietà dalle Nazioni del Mondo.
Giorgia Meloni ha espresso a nome di tutto il Governo «grande vicinanza alle popolazioni ucraine colpite dal criminale danneggiamento della diga di Nova Kakhovka». «L’Italia è con voi», ha concluso la premier in una nota diffusa ieri da palazzo Chigi.
Anche RIshi Sunak, Primo Ministro Britannico, ha rilasciato dichiarazioni a proposito della tragedia che sta colpendo Kherson. Sunak, in volo verso gli Stati Uniti per incontrare il presidente Joe Biden, ha parlato di «un nuovo livello di bassezza» qualora dovesse essere confermata la responsabilità di Mosca. Sempre da Londra, arriva il messaggio timoroso dell’intelligence britannica che cita:
È probabile che la struttura della diga di Nova Kakhovka si deteriori ulteriormente nei prossimi giorni e che questo causi ulteriori allagamenti
Zelensky parla di ecocidio: “Enorme chiazza di petrolio verso il Mar Nero”
La distruzione della diga a Kherson ha anche pesanti, pesantissimi, risvolti ambientali. Insieme alle zone agricole del Dnepr, per cui si teme che il prossimo anno non saranno più in grado di produrre alcunché, c’è anche un’enorme chiazza di petrolio causata dall’esplosione della diga che ora sta correndo verso il Mar Nero.
Lo annuncia il Presidente ucraino Zelensky, il quale chiarisce la situazione con queste parole:
A causa dell’esplosione si è formata una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate che viene trasportata dalla corrente verso il Mar nero. Non possiamo ancora prevedere quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nel mare.
Un disastro che sempre Zelensky definisce un ecocidio dichiarando che “la deliberata distruzione della diga e di altre infrastrutture della centrale idroelettrica a Nova Kakhovka per mano degli occupanti russi è una bomba ambientale di distruzione di massa”.
Nel mentre, la CNN riporta la notizia della morte di molti soldati russi travolti dalla forza delle acque al momento dell’esplosione della diga. Dal racconto dei soldati ucraini intervistati si evince come i militari di Mosca non siano riusciti a scappare dalle acque. Così spiega il capitano Andrei Pidlisnyi:
Nessuno sul lato della Russia è stato in grado di scappare. Tutti i reggimenti della Russia sono stati inondati.
Kherson, nuovi bombardamenti: un morto e un ferito
Oltre al disastro della diga, Kherson rimane uno degli epicentri dei combattimenti. Nuovi bombardamenti hanno colpito la zona sud dell’Ucraina più volte nella giornata di ieri. Il bilancio è di un morto e un ferito. Lo fa sapere il governatore ucraino della regione, Oleksandr Prokudin