Una Elly Schlein da bastone e carota quella che stasera è stata ospite, su Rai Tre, di Cartabianca. Il programma condotto da Bianca Berlinguer. La Segretaria del Partito Democratico, infatti, ha cercato di tendere una mano a tutte quelle componenti che potrebbero, potenzialmente, costituire una coalizione alternativa al centrodestra. Ma nel farlo non ha risparmiato accuse ai detrattori. Sia quelli interni che quelli esterni al partito. Ai primi, ad esempio, ha chiaramente detto che è finita quella era del PD in cui a decidere le cose erano pochi e soliti notabili. Le sue parole:

Io non prendo mai una decisione senza averne ascoltate almeno altre dieci di opinioni. Credo in un modello diverso di leadership che non ha paura di provare a circondarsi delle persone più competenti e non delle più fedeli per riuscire a costruire un rinnovamento. Non sono disposta a tornare al meccanismo dei caminetti in cui decidevano sempre gli stessi. Io mi confronto molto spesso con tutti. Abbiamo delle proposte, forse non tutti sono d’accordo ma è per questo che si fanno i congressi. Il mio mandato – ha concluso la leader dem – è cambiare il Pd e ridargli una chiara identità su questi tre temi: clima lavoro e giustizia sociale.

Per quanto riguarda i detrattori esterni, sollecitata dalla conduzione, Elly Schlein ha parlato di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva nei giorni scorsi ha attaccato la Segretaria del PD accusandola di essere vittima del suo massimalismo e, quindi, essere destinata a perdere ogni elezione finanche – ironizzando – quelle di condominio. Schlein ha risposto così: “Devo ricostruire il condominio dopo che è passato lui”. Il riferimento è al fatto che l’ex Premier è stato Segretario del Partito Democratico dal 2013 al 2017.

Schlein: uniti sulle battaglie comuni per essere alternativa della destra

Il Partito Democratico è impegnato a costruire un’alternativa credibile ma non ha nessuna presunzione di autosufficienza e dovremmo essere, in futuro, più convincenti. Continueremo a costruire senza lasciarci abbattere.

Con queste parole Elly Schlein rimette al centro il tema di costruire, con le altre forze di opposizione, una linea capace di fungere da alternativa al centrodestra di governo. Anche con il sopracitato Renzi:

Con Calenda e Renzi si può parlare: se continuiamo ad aspettare di starci simpatici a vicenda è difficile. Io, come ho detto dal primo giorno, sono a disposizione per parlare e trovare 4 o 5 punti su cui unirci nelle differenze.

Un lavoro difficoltoso sotto gli occhi di una destra che, invece, riesce sempre a fare sintesi ed essere unita. La Segretaria dem ha quindi detto che:

Le forze che hanno l’ambizione di costruire un’alternativa alla destra, pur riconoscendo le differenze, devono fare uno sforzo. Abbiamo anche molti punti in comune su temi come la difesa della salute e della sanità pubblica. Il governo su questo sta tagliando le risorse e su questo bisogna essere uniti. Sul salario minimo ho apprezzato l’apertura di Calenda così come la mobilitazione del Movimento 5 Stelle sul lavoro.

Un messaggio lanciato ai partner di opposizione ma anche ai compagni e alle compagne di partito. Con i quali ha messo subito le cose in chiaro: nessun massimalismo, ma è necessaria una sorta di radicalità sui temi. Le sue parole:

Le critiche si ascoltano sempre. Il Partito Democratico ha cercato di essere tutto ed il contrario di tutto senza rappresentare nessuno, è il momento di nettezza sulle idee.