Intervista a tutto campo di Cesare Biasini Selvaggi all’artista Filippo Riniolo, intervienuto a Stato dell’Arte, su Cusano Italia Tv. Riniolo sul ruolo dell’arte oggi dice:

“La mia ricerca è politica, forse. Quello che faccio è cercare di dare il mio piccolo contributo all’avanzamento dell’umanità e una comprensione ai fenomeni che ci circondano attraverso l’arte. Sono più bravo a esprimermi con le parole che con le immagini e con quelle provo a cambiare quello che mi circonda, provando a renderlo un po’ più giusto e un po’ più sopportabile per gli ultimi. L’arte è quel processo del pensiero – la filosofia lo fa con le parole, la matematica con i numeri- che attraverso le immagini e la pratica di produrle formalizza passaggi del pensiero. Non serve a copiare la realtà, ma a riprodurla e interpretarla e così a comprenderla meglio. La società ha la necessità profonda di comprendere se stessa attraverso questa parte di come funziona il cervello. Il cervello funziona per immagini prima che per parole. L’arte è necessaria”.

Noverca, l’opera dedicata a Roma

Una delle sue opere più suggestive, Noverca, mostra una lupa che cammina per le strade deserte di Roma durante il lockdown:

“La vita mi porta a essere migrante, quindi ho scelto Roma come posto in cui torno. Viaggio di continuo ma ho bisogno di un piccolo nido e Roma è quello che ho scelto. Per Noverca sono partito da un’osservazione, vedevo le persone che raccontavano una città vuota come bellissima, per me invece è disumana e terribile. La città non sono le mura, i monumenti, ho preso questa lupa e abbiamo attraversato la città di notte, proprio durante la pandemia, vediamo Roma deserta, e la lupa l’attraversa. Se vogliamo la lupa è Roma più profondamente dei suoi monumenti, non è la cartolina, è una città e un collegamento, le persone che si incontrano. Ecco la lupa attraversa la città e la cerca e si trova spaesata. Non fa paura, ma ha paura, perché sono le comunità che rendono vive le città e le alimentano”.

Da cosa nasce l’Arte?

“Nasce da un’intuizione e dal dialogo, quando si incontrano cose che si trovano significative per un altro motivo, quando incontri un elemento che ha un significato nella vita di qualcuno ma anche nella Storia, nella vicenda umana di qualcuno ma anche nella Storia con la s maiuscola. Tutto il mio lavoro è sempre la relazione tra vicenda e Storia, per il fatto che la Storia universale dell’Umanità è poi fatta di tante piccole cose di tutti i giorni, che ci parlano dell’infinito. Noi dobbiamo tendere gli occhi al cielo ma guardare anche a terra dove mettiamo i piedi”.