World Press Photo 2023, Francesco Zizola, curatore della mostra World Press Photo e dieci volte vincitore del Premio a Stato dell’Arte, condotto da Cesare Biasini Selvaggi su Cusano Italia Tv”:
“Sono molti decenni che in Italia è conosciuta questa mostra, c’è un pubblico affezionato e in crescita. Credo che il trucco risieda nella sempre maggiore presenza della fotografia nella vita quotidiana delle persone, anche se non se ne occupano. Semplicemente perché hanno sempre in tasca una macchina fotografica, legata al dispositivo tecnologico, il telefono. Le Nazioni Unite hanno fatto uno studio e hanno scoperto che ci sono più apparecchi telefonici muniti di lenti che esseri umani. Questo spiega molto sul nuovo aspetto di fruizione e di partecipazione della popolazione mondiale a questa crescita del linguaggio delle immagini, che noi chiamiamo fotografia”.
La foto vincitrice del premio World Press Photo of the Year del fotografo ucraino Evgeniy Maloletka racconta una storia drammatica, quella di una donna incinta portata dalla clinica di maternità di Mariupol, colpita dai bombardamenti.
“Purtroppo occupandosi di giornalismo i fotografi che vengono selezionati in concorso a volte devono portare anche le brutte notizie. Questa è una bruttissima che riguarda una delle tante guerre ancora in corso nel mondo e questa c’è molto vicina. È una bruttissima notizia perché rappresenta una categoria di persone che rappresenta il futuro, cioè i bambini“.
Una foto che ha vinto, secondo l’artista e curatore, anche per la sua composizione drammatica:
“La donna al centro della fotografia è visibilmente incinta e visibilmente ferita, viene portata dai soldati in uno scenario di devastazione. Dalla didascalia apprendiamo che il fotografo scatta l’immagine di una città appena assediata dall’esercito russo, che cerca di espugnare le presenze militari ucraine e che non esita a bombardare anche un ospedale pediatrico. Questa donna rimasta ferita viene portata in ospedale per salvare lei e il bambino, purtroppo non riesce. L’insieme di immagine e parole ci offre uno scenario di conoscenza drammatico e devastante. Devo dire che credo che sia stata premiata anche perché c’è un elemento visivo, che a livello inconscio ci porta a preferirla ad altre: il drappo rosso appoggiato alla barella, che rende questa donna come un simbolo sacrificale, una cosa che va al di là della su esistenza in quel momento di notizia ed eleva l’immagine a qualcosa di simbolico e universale”.
Il fotografo ucraino Evgeniy Maloletka ha vinto il World Press Photo of the Year 2023, ma è anche il vincitore del Premio Pulitzer. Francesco Zizola spiega un dettaglio relativo a questa foto:
“Sappiamo dalle interviste che ha rilasciato il fotografo per questo premio che sono state conosciute da noi per puro miracolo: lui e il suo cameraman erano gli unici rappresentanti dei media visivi in quella città, ed è riuscito a sfuggire a una caccia all’uomo che i soldati russi hanno iniziato nei loro confronti. è stato molto vicino alla morte”.
Poi commentando la foto che racconta il fenomeno dei “campi delle streghe” (il luogo in cui vengono destinate le persone con demenza senile) in Ghana, della sudafricana Lee-Ann Olwage, Francesco Zizola dice:
“Il merito del concorso è quello di dare voce a dei testimoni visivi che si occupano non soltanto delle grandi news, ma anche di realtà quotidiane che si dipanano nelle diverse culture del mondo e così conosciamo realtà che a noi sembrano assurde, ma che lì rappresentano le modalità con cui si affrontano tematiche che da noi sono affrontate in modo diverso. il confronto fa sì che questo concorso sia ancora un insieme di testimonianze e documenti storici, che potrebbe aiutare il mondo e chi vuole conoscerlo a migliorare. Questa è la speranza di tutti gli operatori”.