Il Governo ha ufficialmente ottenuto la fiducia anche dalla Camera riguardo al Dl Pa. Oggi, martedì 6 giugno 2023, in Aula i politici hanno votato ed esprimere la propria opinione riguardo all’articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto 22 aprile 2023, n. 44, recante disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche. A favore sono stati 203 deputati, contrari 134, 3 invece gli astenuti.

Dl Pa, la Camera conferma la fiducia con 203 sì

Le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta nella giornata di ieri, lunedì 5 giugno 2023, dal Governo sono iniziate nel primo pomeriggio. Alle ore 14 c’è stata la chiama per l’appello nominale. Intorno alle 18 poi è arrivata la conferma ufficiale: il Dl Pa è passato.

Poco prima del voto alcuni politici e deputati avevano già espresso pubblicamente la loro opinione. Tra questi, ad esempio, Valentina Grippo per Azione-Italia Viva. “Noi non siamo pregiudizialmente contrari ad alcuni cambiamenti” introdotti dal dl Pa, ma “non voteremo la fiducia per le ragioni di metodo e merito“, ha detto.

La Grippo ha poi anche parlato dell’abuso “della decretazione di urgenza e uso della fiducia” da parte del Governo, nonostante il monito del presidente delle Repubblica Sergio Mattarella. Un abuso che, Secondo le parole della politica, “toglie al Parlamento la possibilità di discutere e migliorare i provvedimenti”.

Bonafè contraria: perchè

Contraria anche la vicepresidente vicaria del Gruppo Pd alla Camera Simona Bonafè. “Quello sulla Pa è un decreto inutile e dannoso. Inutile perché non risolve i problemi di mancanza di organico, di precariato e di adeguamento degli stipendi all’inflazione nella pubblica amministrazione. Dannoso perché impedisce alla Corte dei Conti di vigilare sulla corretta attuazione del Pnrr”, ha detto.

“La destra continua a governare a colpi di decreto – mai urgenti, non omogenei ed uno alla settimana nei primi 8 mesi – esautorando il Parlamento e ignorando le continue raccomandazioni del Capo dello Stato”, ha continuato.

E ancora: “Nel decreto ci sono soltanto norme spot e nessun investimento per valorizzare la professionalità dei dipendenti pubblici ed elevare la qualità dei servizi essenziali alla persona, come scuola, sanità e pubblica sicurezza. Ci sono al contrario norme che non riguardano la Pa ma che compromettono l’esecuzione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: uno strumento che rappresenta oggi la maggiore opportunità per rilanciare il paese dopo la pandemia, la guerra, il caro energia e l’inflazione”, ha concluso infine.

Le dichiarazioni di FdI

Non si è fatta attendere la replica di Fratelli d’Italia. “Le opposizioni non perdono il vizio di provare a terrorizzare i cittadini sui danni che questo Governo sarebbe sul punto di fare”, ha affermato la vice capogruppo di FdI alla Camera dei deputati, Augusta Montaruli.

“Lo hanno fatto all’indomani delle elezioni dicendo che l’Europa ci avrebbe voltato le spalle, il Pil sarebbe crollato e lo spread salito alle stelle e lo stanno facendo oggi parlando del decreto Pa come di una legge che mette il bavaglio alla Corte dei Conti”, ha continuato.

“La realtà dei fatti però – ha precisato Montaruli – è un’altra. Sul fronte economico in questi primi mesi di governo Pil e occupazione sono cresciuti oltre le previsioni mentre lo spread è sceso al di sotto dei livelli raggiunti con il governo Draghi e l’Europa ci tratta finalmente come un interlocutore alla pari”.

Infine ha concluso: “Sul fronte del decreto Pa, invece, la prima risposta l’ha già data il presidente della Corte dei Conti negando che si tratti di una legge bavaglio. Una risposta ulteriore la daremo noi, come sempre con i fatti, trasformando la Pa in una macchina più efficiente, attrattiva ed amica dei cittadini”, ha concluso infine.