Oltre 40mila persone da evacuare nelle zone allagate dopo l’esplosione alla diga della centrale idroelettrica di Kakhovka. È quanto annunciato da Viktoriya Lytvynova, vice procuratrice generale dell’Ucraina, in diretta tv.
Più di 17.000 persone sono soggette a evacuazione nel territorio controllato dall’Ucraina, e le autorità ucraine hanno già iniziato a evacuarle, ma circa 25.000 dei nostri cittadini si trovano nelle zone occupate dai russi e dovrebbero essere evacuati dalle aree non controllate dal governo.
A dare l’allarme sulla distruzione della diga di Kakhovka è anche l’Onu, che sottolinea come tale evento metta “in pericolo migliaia di civili, lasciando molti senza casa e con gravi necessità umanitarie”. Lo ha spiegato l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari in Ucraina in un post sui suoi canali social. A queste parole fa eco il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.
Le Nazioni Unite non hanno accesso a informazioni indipendenti sulle circostanze che hanno portato alla distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, in Ucraina, ma una cosa è chiara: questa è un’altra devastante conseguenza dell’invasione russa.
Esplosione diga Kakhovka, Guterres: “Continueremo lavoro per accesso umanitario urgente”
Guterres ha commentato gli effetti dell’esplosione nella città di Kherson, di Nova Kakhovka “e in altre 80 città e villaggi lungo il fiume Dnipro”. Una situazione critica, che “aggiunge minacce alla centrale nucleare già altamente minacciata di Zaporizhzia“. Il segretario generale dell’Onu sottolinea come le Nazioni Unite e i partner umanitari “si stanno affrettando a fornire supporto in coordinamento con il governo dell’Ucraina”.
Continueremo il nostro lavoro e i nostri appelli per un accesso umanitario urgente e sicuro La tragedia di oggi è un altro esempio dell’orribile prezzo della guerra per le persone. Gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili critiche devono cessare.
Una vicenda commentata anche dal numero uno della politica estera dell’Unione Europea, Josef Borrell. L’Alto rappresentante ribadisce il “livello senza precedenti” raggiunto dagli aggressori russi.
L’Unione Europea condanna questo attacco con la massima fermezza. Rappresenta una nuova dimensione delle atrocità russe e può costituire una violazione del diritto internazionale, in particolare del diritto umanitario internazionale.
Nel paragonare gli attacchi alle infrastrutture civili come “crimini di guerra”, Borrell ha aggiunto che il centro di coordinamento della risposta alle emergenze del blocco di 27 membri sta “monitorando attivamente la situazione”.