Delitto Giulia Tramontano: un episodio inenarrabile, una vicenda dai contorni drammatici e poco chiari, ma che richiama all’urgenza di una riflessione ulteriore sulla condizione degli uomini maltrattanti. Pagnatiello dichiara di aver ucciso per stress, non per vendetta. E’ un uomo che “sa quello che fa, conosce le conseguenze delle sue azioni, ma non prova sentimenti associati alle azioni. Non ha presente il dolore che genera negli altri – spiega il professor Antonio Picano, psichiatra, a Società Anno Zero, su Radio Cusano Campus – lo può immginare, ma non lo rappresenta con la vividezza che abbiamo noi. E’ un narcisista patologico, grande manipolatore. Le tesi sulla sua personalità sono contrapposte: c’è chi dice che è stato educato male, non ha avuto la capacità di sviluppare le funzioni, o qualcosa si è rotto nella sua mente tanto da configurare una malattia o un disturbo. Il concetto di personalità psicopatica serve a identificare persone che vivono consapevolmente, fanno soffrire gli altri senza nessuna difficoltà. Si tratta di persone che hanno qualcosa di diverso da noi. In costoro quel qualcosa che non funziona non può essere corretto con le medicine, ad esempio. Sono persone in cui c’è qualcosa che non funziona, ma che non compromette la capacità di capire che sta facendo qualcosa di sbagliato“.
Delitto Giulia Tramontano, l’omicida è un professionista della bugia
“Il giudizio sull’uomo è difficile, certo è che lo Stato deve difendersi da queste persone. Molti di loro non cambiano, sono ottimi per fare psicoterapia, ma non l’accettano. Provano piacere nel dominare gli atri sottomettendoli in maniera insensibile. Alcune persone anche quando vedono questi segnali pensano di poterli dominare, gestire o che la persona cambi – ha sottolineato lo psichiatra – è un ottimismo ideale che porta ad un’onnipotenza pericolosa. Non è facile nemmeno per i professionisti dire cosa succede, di certo parliamo di grandi impostori, grandi bugiardi, persone capaci di fornire un quadro distorto della loro personalità. Professionisti della bugia, possono ingannare anche persone molto esperte“.
Persona sana da un punto di vista legislativo, ma con un cervello che non funziona
Parliamo di persone “sane da un punto di vista della legge come l’alcolista e il tossicodipendente. Di fatto, una parte del cervello non funziona. La malattia mentale esiste, è un problema che dimostra che qualcosa si è rotto nel cervello. Il caso dello studente che ha accoltellato la professoressa, è a chiare lettere il caso di un malato – ha aggiunto Antonio Picano – lo ha fatto all’interno di un meccanismo obbligato, sono tanti i fattori da prendere in considerazione: cosa può rompersi nella nostra mente da farci comportare in modo aberrante?“
Le parole della mamma di Pagnatiello
“E’ una donna che non riesce a dare una spiegazione all’accaduto – si è congedato Picano – da un punto di vista del dolore ha una percezione chiara dell’episodio, cosa che lui non ha“.