Guardiola pensa alla finale di sabato sera con l’Inter con un unico obiettivo vincerla, perché dice: “Per diventare grandi bisogna vincere la Champions”. Il City di Guardiola questa volta ha centrato la finale. Dopo il ko dello scorso anno, in semifinale con il Real Madrid, quest’anno gli inglesi potranno provare a portare a casa il massimo trofeo europeo. Sabato prossimo, 10 giugno, ad Istanbul si giocheranno il primo posto con l‘Inter di Inzaghi. E per molti la squadra di Manchester parte da favorita. Pep Guardiola ha già vinto la Champions, con il Barcellona (da allenatore e anche da giocatore), ma ne vuole ancora. Il suo segreto è proprio quello, non essere mai sazio. Nella sua carriera di allenatore ha vinto 34 trofei in 14 anni e l’ultimo è arrivato proprio pochi giorni fa. L’FA Cup conquistata nel derby con lo United, lo scorso 3 giugno e le lacrime di Guardiola al fischio finale, confermano quanto il tecnico spagnolo non si sia abituato e non si voglia abituare a salire sempre sul gradino più alto. Questo forse è il suo segreto e questo proverà a fare anche sabato prossimo, senza dare nulla per scontato, ma punta dritto all’obiettivo.
Guardiola, “per essere grandi bisogna vincere la Champions”
“Dobbiamo vincere la Champions – ha detto Guardiola ai canali ufficiali della Uefa – perché se vogliamo fare un passo decisivo come grande club, dobbiamo vincere in Europa. Dobbiamo vincere questa coppa”. Guardiola poi ha ricordato i suoi precedenti, nella competizione proprio alla guida del City. “Due anni fa siamo arrivati fino a qui e ora, due anni dopo, ci siamo di nuovo. Ci proveremo di nuovo. E la cosa più importante sarà riuscire ad essere di nuovo qui tra qualche anno. Questo è quello che definisce un grande club: quando, anno dopo anno, arrivi sempre alla Champions League, lottando nelle ultime fasi e vincendo il titolo”. Vincere, questo ripete sempre a stesso e alla sua squadra Questo probabilmente è lo spirito che spinge i gruppi guidati dal tecnico spagnolo che Inzaghi, suo avversario sabato nella finale, ha definito l’allenatore più forte del mondo. La mentalità dell’allenatore del Manchester City è quella di puntare sempre al massimo. E per questo che ha risposto così quando gli è stato chiesto, cosa significherebbe per la sua squadra conquistare la coppa che tutti dicano sia davvero l’unico sigillo in grado certificare la reale la forza di un club.
Guardiola sulla finale di Champions, “Tutto avrà un senso solo se vinciamo questa coppa, ma il fallimento non esiste”
“Così tante società hanno distrutto progetti e idee perché non sono stati in grado di vincere questa competizione – ha spiegato l’allenatore spagnolo – e così tanti sono diventati grandi club perché invece sono stati in grado di conquistarla”. E poi ha aggiunto: “Non condivido questa opinione – ha chiarito il tecnico finalista – capisco che tutto ciò che abbiamo fatto in tutti questi anni, che è stato molto e molto buono, avrà davvero un senso per gli altri soprattutto se vinciamo questa competizione. E al contrario, se non dovessimo vincerlo, allora le cose potrebbero sembrare “avere meno senso”. E’ un discorso un po’ ingiusto, ma dobbiamo accettarlo. È così”. Il suo diventa un discorso anche più ampio, incentrato sul fallimento e sulle sconfitte. “Il fallimento non esiste nello sport – ha continuato Guardiola – ammettere di aver fallito è come dire che il tuo avversario è inutile. Invece non semplicemente essere che i tuoi avversari hanno giocato bene,e ha nno fatto bene? Si tratta di provare. La vita nello sport è provare. E se si cade, si tratta di riprovare e rialzarsi. Quando vinci, devi festeggiare adeguatamente e privatamente, e quando perdi, puoi piangere un po’ e tornare il giorno dopo. Questo è lo sport. Non fallisci. Quando provi, non fallisci”.
Guardiola racconta come ha preparato i suoi, “L’eccitazione non ci sia addice, giocheremo come una gara di Premier”
Sarà questo lo spirito con cui il City andrà in campo quindi, con l’intenzione di provarci ma senza pensare ad un eventuale fallimento. Guardiola ha raccontato un po’ come si stanno e si sono preparati i suoi a questo appuntamento, spiegando quale sia la chiave giusta, quella che ha capito sia il miglio modo per caricare la sua squadra. “Con loro, ho imparato che la sovraeccitazione non ci si addice. Andremo lì per realizzare un sogno, cercheremo di fare una buona partita per vincere la finale. Sappiamo di aver avuto la stessa possibilità due anni fa ma non ce l’abbiamo fatta. L’anno scorso non ci siamo arrivati, ma quest’anno siamo di nuovo li e cercheremo di dare il massimo. Affronteremo questa partita come facciamo per ogni appuntamento infrasettimanale di Premier League. Ci assicureremo che i giocatori siano concentrati su ciò che devono fare, niente di più”.