Elodie contro Regione Lazio. In queste ore, il popolo social è in tumulto. La decisione della Regione Lazio di revocare il patrocinio alla manifestazione Roma Pride in programma il prossimo 10 giugno ha lasciato tutti sconvolti. La Giunta ha fatto sapere che la decisione “si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento intitolato ‘Queeresistenza’, consultabile pubblicamente sul sito della kermesse. Tali affermazioni violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio”. Gli organizzatori del Roma Pride hanno accusato il Governatore della Regione Lazio di aver ceduto alle richieste dell’Associazione Pro Vita Onlus che aveva manifestato la sua contrarietà. Secondo l’associazione infatti lo scopo ultimo della manifestazione riguardava la legalizzazione dell’utero in affitto. A prendere posizione non sono state solo persone comuni ma anche artisti che in questi anni hanno fatto dei diritti LGBT la loro bandiera.
Elodie contro Regione Lazio, la reazione della cantante
Elodie è stata una delle prime artiste a scagliarsi contro la decisione della Regione Lazio di revocare il patrocinio al Roma Pride. Nelle sue storie Instagram, la cantante ha polemizzato sulla decisione presa dalla classe politica lanciando una pesante invettiva: “Tutto il mio sostegno a chi promuove una società che rispetta tutti! Vergogna”. La cantante in questi anni si è sempre mostrata sensibile a queste tematiche. Durante il Pride del 2022, rivolgendosi alla piazza aveva dichiarato: “È importante ricordarci sempre che siamo tutti uguali che i diritti sono imprescindibili per l’essere umano, dovrebbe essere ovvio per tutti ma purtroppo non lo è”. Elodie è scesa in campo per difendere i diritti degli omosessuali anche quando la Chiesa si era opposta alla benedizione delle coppie gay: “Per fortuna la gente continuerà ad amarsi pur non avendo la ‘benedizione’ del Vaticano”. L’artista si è fatta portavoce della comunità LGBT anche per la sua storia personale. La sorella Feny ha fatto coming out qualche anno fa: “I pregiudizi erano fuori da casa, dentro non ci sono mai stati. Siamo state fortunate in questo, c’è stata grande libertà di espressione”, aveva dichiarato Elodie.
La presa di posizione contro Giorgia Meloni
Elodie non ha condiviso l’atteggiamento avuto da Giorgia Meloni nei confronti della comunità LGBT. Anche in occasione del discorso dello scorso anno alla convention del partito di estrema destra spagnolo Vox, la leader di Fratelli d’Italia aveva attaccato la lobby LGBT a favore delle famiglie naturali. Un discorso che suscitò parecchie polemiche. Elodie bacchettò Giorgia Meloni ammettendo di essersi vergognata da cittadina per il suo discorso: “Nella Meloni vedo una donna molto arrabbiata, mi dispiace per lei. Il suo discorso in Spagna sulla ‘lobby LGBTQ’? C’è troppa rabbia in queste parole. Non dovrebbero esserci queste distinzioni e mi spiace ci siano persone che le fanno. Non ci devono essere famiglie di serie A, serie B, serie Z. I diritti sono per tutti e poi bisogna capire come vivere bene in società, insieme. Quindi sì vedo che è molto arrabbiata. Io pure sono arrabbiata, ma vado in terapia e non la sfogo sugli altri. Al Pride ho amato quel senso di comunità, di comunione, di famiglia. Dovrebbe diventare la normalità”.
Chi è la madrina del Roma Pride 2023?
Paola e Chiara saranno le madrine del Roma Pride 2023. Non è la prima volta che le cantanti vengono scelte come madrine della manifestazione del Gay Pride. Era già successo infatti nel 2001. In quell’occasione, le due cantanti avevano affermato: “Sappiamo che la nostra musica piace molto alla comunità Lgbtq e siamo molto contente di questo. Siamo state felici di poter unire qualcosa di socialmente impegnato alla nostra musica. Noi speriamo che questa non sia semplicemente una festa, ma qualcosa di più importante. Ci auguriamo che possa abbattere le barriere sociali e far sentire la gente più aperta nei confronti degli altri. È qualcosa che fa riflettere non solo sulla propria sessualità, ma anche sul fatto di essere tolleranti nei confronti di coloro che per inclinazione sessuale, religiosa o politica sono diversi da noi”.