A Verona cinque poliziotti sono stati arrestati dopo che dalle indagini, dalla durata di otto mesi, è emerso che sono stati autori di atti di violenza nei confronti di persone sottoposte alla loro custodia. Inoltre, circa una ventina di colleghi sarebbe stata trasferita in uffici diversi, altri potrebbero non aver impedito tali azioni e non averli denunciati.

Verona cinque poliziotti arrestati per presunti atti di violenza

Nella mattinata di oggi 6 giugno 2023, a Verona cinque poliziotti sono stati arrestati ed attualmente si trovano agli arresti domiciliari. Si tratta di un ispettore e 4 agenti e sono indagati per presunti atti di violenza che risalgono al periodo che va da luglio del 2022 a marzo del 2023 nella Questura di Verona. Le vittime che hanno denunciato l’accaduto sarebbero persone sottoposte alla loro custodia. I cinque poliziotti sono stati accusati di reato di tortura, reati di lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio.

Le indagini

L’indagine è andata avanti per otto mesi ed è stata svolta da una squadra di poliziotti scaligera su delega della procura della Repubblica. Il periodo preso in considerazione è stato quello che va da luglio 2022 a marzo 2023. In questi mesi sarebbero avvenute le torture nei confronti delle persone che, una volta portate negli uffici per gli accertamenti, sarebbero state sottoposte a vari generi di abusi.

Nel comunicato stampa della questura veronese si legge:

Atti gravemente lesivi della dignità delle persone sottoposte ad accertamenti di polizia.

Dopo diverse segnalazioni da parte delle vittime che hanno denunciato l’accaduto, la squadra di polizia, che ha lavorato all’indagine, da ottobre ha installato delle telecamere ad in tutti gli uffici interessati. Dalle immagini è emerso che alcuni fatti sono realmente accaduti e quindi devono essere considerati oggettivi.

Un episodio in particolare è avvenuto nell’acquario, la stanza in cui le persone fermate vengono portate per essere identificate e perquisite. Altri sono frutto del racconto delle vittime. La conferma, poi, sarebbe arrivata da un’intercettazione telefonica, in cui viene riportato cosa veniva fatto alle persone fermate.

Da lì è stata aperta l’inchiesta ed i casi contestati sono in tutto 7, avvenuti in gruppi di turno diversi, con 7 parti offese diverse e fermate in modo legittimo, nessuna delle quali avrebbe presentato una prognosi medica. Vi sarebbe uno, però, a cui sarebbe stato spruzzato uno spray al peperoncino sulle parti intime e un altro a cui sarebbe stato spinto il viso nell’urina. Si parla, quindi di abusi di forza, in atto da agenti a cui è consentito l’uso di forza.

Le parole del questore

Il questore Roberto Massucci ha riferito:

Questa vicenda dimostra come la Polizia di Stato non sia disposta a macchiare la propria reputazione né con la reticenza né con la poca trasparenza. Abbiamo messo a disposizione dell’autorità giudiziaria tutti gli elementi di prova oggettivi per sviluppare l’attività processuale e, sul fronte interno, appena si sono chiuse le indagini abbiamo spostato in uffici “burocratici” gli agenti che si presume non abbiano impedito o non abbiano denunciato i presunti abusi, per evitare l’eventuale reiterazione del reato.

L’indagine condotta, infatti, dimostra il modo di operare professionale da parte della Polizia di Verona messa in risalto dal Gip nell’ordinanza che ha disposto le misure cautelari. Il questore continua:

In riferimento all’encomiabile efficienza e sollecitudine dimostrata nello svolgimento delle investigazioni.

Nuovi incarichi

Il questore Roberto Massucci, inoltre, ha disposto che gli agenti vengano sostituiti da altri colleghi così da avere un efficienza costante da parte della Polizia di Verona. Nei mesi scorsi, infatti, i sospetti poliziotti erano già stati allontanati poco prima della Festa della Polizia, si era trattato senza dubbio di un evento inusuale.