Chi è Ange Postecoglou: ennesimo cambio in panchina per gli spurs che negli ultimi anni non ha poi annoverato tra le sue fila allenatori così scarsi del calibro di Mourinho, Nunno Espirito Santo e Conte. Non certo tecnici di primo pelo, anzi professionisti dal profilo importante, che in ogni dove hanno sempre lasciato una traccia positiva del loro lavoro. Londra però per loro come è successo anche ai loro predecessori, non si è rivelata la squadra ideale per poter raggiungere i traguardi prefissati.
E così la dirigenza che dopo essere rimasta orfana di Antonio Conte (prima ha lasciato il tecnico italiano per problemi di salute e subito dopo è stato sollevato dall’incarico) a campionato ancora in corso per non stravolgere l’ambiente, si è affidata fino a fine stagione alla soluzione momentanea rappresentata dal vice allenatore Stellini. Fallito anche quest’anno gli obiettivi, (non parteciperà a nessuna competizione europea l’anno prossimo) si è tuffato su un nome interessantissimo, quello di Ange Postecoglou.
Rinominato tecnico dei miracoli è chiamato a partire dall’inizio della nuova stagione calcistica a portare agli spurs una nuova ventata, fatta di novità tattica, ma soprattutto, a riportare risultati importanti che mancano da molti anni.
Chi è Ange Postecoglou?
E’ un allenatore greco-australiano, classe 1965 che ha già un accordo per i prossimi due anni con il Tottenham ribattezzato il “Bielsa Greco”. Prima di diventare quello che oggi conosco in molti, ovvero un professionista legato al mondo del calcio, ha vissuto dei momenti nella sua vita poco piacevoli sin dalla sua infanzia. Costretto ad emigrare con la sua famiglia in Australia per via del colpo di stato di un regime dittatoriale di ispirazione fascista che si prende coattivamente in mano il governo atenese. Cresce a Melbourne ed è lì che coltiva la passione per il gioco del calcio.
Carriera
Dalla trafila delle giovanili del South Melbourne arriva a giocare in prima squadra e a collezionare un numero non indiffirente di presenze. Veste anche la maglia della nazionale Australiana. La carriera da calciatore purtroppo la deve terminare all’età di 27 anni per via di un infortunio che gli impedirà di preoseguire ad indossare delle scarpette e a rincorrere il pallone su un rettangolo verde di gioco.
Gli inizi da allenatore risalgono al 1996, e da quel periodo che vive diverse esperienze in panchina alla guida di squadre che militano tutte in A-League Men. (vincerà 4 campionati della massima serie calcistica australiana). Tornerà anche nella “sua” Grecia per un anno per guidare il Panachaiki, prima però per 7 anni circa lavora come selezionatore della nazionale australiana under 20.
Dalla nazionale giovanile passa a quella maggiore. Terminata l’avventura coi Socceroos con la qualificazione a Russia 2018, si trasferise in Giappone in J1 League dove vince un campionato con la squadra dello Yokohama Marinos. Dal Giappone, ritrona in Europa ad allenare il Celtic ed qui che compie un vero e proprio miracolo. Raccoglie i cocci di una squadra ormai allo sbando e la riporta a vincere: nel biennio 2021-2023 metterà in bacheca 1 Coppa scozzese, due coppe di lega scozzese e dua campionati scozzesi.
Il nuovo Bielsa
Soprannominato da quanti lo hanno visto all’opera, il nuovo Bielsa. E’ un progressista, che ha girato il mondo come il “Loco”. Dall’Australia alla grecia, dal Giappone alla Scozia, viaggi che hanno temprato il suo modo di pensare il calcio. Attraverso le cultura più disparate ha sempre colto qualcosa di innovativo.
Postecoglou, tatticamente parlando somiglia al tecnico argentino, ma caratterialmente è un uomo molti mite, pacato che sa farsi voler bene da tutti coloto che si ritrovano a lavorare con lui. Non è irascibile e non perde la pazienza facilmente come può accadere al suo collega. Nel calcio ha imposto una mentalità vincente impremendo alle sue squadre ritmi altissimi e mentalità offensiva. Predilige giocare sempre coi tre attaccanti fissi, lì davanti e con i laterali che si scambiano in continuazione per non dare punti di riferimento durante la manovra offensiva agli avversari.
A Londra, dovranno pazientare sicuramente per beneficiare dei dettami tattici del neo tecnico, ma soprattutto perché questa per l’allenatore greco-australiano sarà la prima esperienza in Premier ma anche la prima in un campionato di alto livello.