Il pericolo autoritario. Questa, tra le altre, è una delle accuse maggiormente mosse dalla sinistra alla destra. È così anche adesso quando al governo italiano c’è una maggioranza evidentemente di centrodestra guidata da Giorgia Meloni. La quale, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, ha voluto difendere l’operato del suo esecutivo da quelli che appaiono – come ha lasciato intendere tra le righe – accuse meramente aprioristiche. Così il Presidente del Consiglio: “Esiste una destra credibile, presentabile e capace di governare, e lo stiamo dimostrando. Siamo la nazione che sta crescendo di più in Europa”. Per portare avanti la sua tesi Meloni ha sintetizzato alcuni risultati ottenuti in questi primi mesi di governo:

Lo dimostrano i dati: l’aumento del numero degli occupati è dato da contratti stabili anche per le donne. Questo è un dato straordinario perché c’è sempre stato un grande gap con gli altri paesi europei. Il reddito di cittadinanza lo abolisco perché sto dalla parte dei poveri e l’unico ascensore sociale per il paese è il lavoro. L’assistenza la lasciamo per chi non è nelle condizioni di lavorare e per chi invece è nelle condizioni li formiamo, con rimborso spese, e inseriamo nel mondo del lavoro. Stiamo dicendo: guarda che non sei spacciato, non hai bisogno di stare a casa.

Altro che autoritarismo, per Meloni la sinistra è in difficoltà

Ma parlavamo del presunto pericolo autoritario. Giorgia Meloni non ci sta e respinge in blocco le accuse di una sinistra che è, a detta sua, “In difficoltà”. Nello specifico:

Credo che la sinistra sia a corto di argomenti perché noi, governando, stiamo smontando il racconto di una destra autoritaria ed incapace di governare.

E ancora:

La sinistra è molto in difficoltà perché dice che c’è una deriva autoritaria se proroghi le norme del governo Draghi sulla Corte dei conti. Non stiamo facendo nulla di diverso dal precedente governo. Allora il problema è la deriva autoritaria o il venire da destra? La sinistra ti dice che sei autoritario per qualsiasi cosa: se Fazio decide di andare a lavorare da un’altra parte; se i militari il 2 giugno alzano la mano per salutare la tribuna come fanno ogni anno; se un Ministro vuole andare al salone del libro a presentare la sua storia. Per tutto. Elly Schlein ha anche il coraggio di dire che questo governo ha un problema con il dissenso.

Le difficoltà del governare

Sollecitata dal conduttore, Giorgia Meloni si è rivelata circa l’adattamento all’opposizione alla maggioranza che ha fatto dopo le elezioni del 26 settembre scorso. Le sue parole:

Governare non è mai stato un obiettivo personale. Già all’opposizione ero consapevole dei rischi che comporta stare al governo. Una cosa che non avevo considerato, per esempio, è che quando sei Presidente del Consiglio quasi tutto quello che accade nel mondo ti riguarda ed impatterà in qualche modo su di te. Per una organizzatrice come me è stato difficile lavorare in emergenza. Ancora oggi, come ieri, preferirei andare a casa che cambiare le mie idee.

Ma governare significa logorare consenso. È così. Lo dice la storia anche del nostro paese. Meloni, tuttavia, non è parsa affatto spaventata da una possibile perdita di popolarità. Il motivo? È certa di poter governare per l’intera legislatura e, quindi, di riuscire a rendere evidente la bontà delle sue scelte politiche. Così il Premier:

Sono a capo di una maggioranza solida e mi do cinque anni di tempo e quindi posso permettermi di non dover governare seguendo il consenso attuale. So che nella lunga distanza le mie scelte verranno lette per quello che sono. I governi precedenti avevano un orizzonte di un anno e mezzo e dovevano fare cose che impattassero sul consenso io posso non preoccuparmene perché ho davanti un orizzonte di lunga distanza. I risultati di certe scelte si vedranno nel tempo.

Una scommessa ardita. Un solo governo dei dieci della seconda repubblica (il Berlusconi II) è riuscito a durare un’intera legislatura. Giorgia Meloni è certa di poter fare altrettanto.