“Chi è Gallagher? Non mi interessa quello che dice, sono focalizzato sull’Inter”. E’ la risposta che Romelu Lukaku riserva a Noel Gallagher, cantautore, chitarrista e produttore discografico britannico, componente degli Oasis. L’artista, appassionato di calcio, qualche tempo fa disse che in finale di Champions League avrebbe voluto incontrare l’Inter definendola : ” la più debole di tutte”, aggiungendo anche che in quel momento “Lukaku non sta giocando neanche bene”. Era aprile e Gallagher ancora non era sicuro che la squadra per cui tifa, il City, sarebbe arrivata in finale. Ad oggi invece, rileggendo le sue parole sembrano quasi un pronostico. La finale sarà proprio tra Inter e Manchester City, il prossimo 10 giugno ad Instanbul. E Oggi Romelu Lukaku, in occasione del media day della Uefa organizzato proprio per la finale, ha risposto al musicista con un semplice: “Chi è Gallagher? Non mi interessa quello che dice io sono focalizzato sull’Inter. Dobbiamo dare il meglio di noi per entrare nella storia del club”.

Noel Gallagher snobba l’Inter, Lukaku risponde. E’ già atmosfera finale

I nerazzurri vogliono questa finale, il cammino è stato lungo ed importante. E durante la strada ci sono stati anche tanti ostacoli, più che altro ambientali. C’è stato anche un periodo in cui niente sembrava più funzionare e nello stesso periodo Inzaghi sembrava essere sul punto di essere esonerato. Ora, a pochi giorni dalla finale, tutto è stato stravolto. L’Inter ha già vinto la coppa Italia e ora ha la possibilità di salire sul tetto dell’Europa che conta. Lukaku ha creduto in questa finale fin dall’inizio, almeno così racconta. “Credevo fin dall’inizio a questa finale – conferma l’attaccante ai microfoni Mediaset – Quando ho saputo che sarei potuto tornare in prestito (all’Inter) ci ho pensato subito, non so perché“. La prima immagine che gli è venuta in mente è stata proprio questa e sabato sarà davvero su quel campo a giocarsi il trofeo più prestigioso. “Adesso siamo qui – continua Lukaku – durante la stagione abbiamo avuto momenti di difficoltà ma abbiamo chiuso l’anno nel migliore dei modi. Tutti i giocatori hanno fatto uno sforzo per aiutare la squadra e meritiamo questa finale”.

Credevo fin dall’inizio a questa finale
Quando ho saputo che sarei potuto tornare in prestito (all’Inter) ci ho pensato subito, non so perché

Il cammino dell’Inter verso la finale, dal periodo nero alla rinascita

Gallagher quando parlò dell’Inter, si riferiva probabilmente proprio al momento di difficoltà della squadra. E con il gruppo anche Lukaku non sembrava al meglio, quanto meno non riusciva a rendere come avrebbe voluto. Adesso le cose sembrano diverse. Come spiega l’attaccante. “Quando la squadra sta vincendo, e che anche tu riesci a dare qualcosa, tutto diventa più facile. Sapevo che abbiamo tanti giocatori che possono fare la differenza, io volevo solo dare qualcosa in più quando l’allenatore mi dava l’opportunità di giocare”. E come tutti alla fine è venuto fuori dal momento difficile. “Penso di essere riuscito, in questo finale di stagione, ad aiutare la squadra. A fare quello che avrei sempre voluto fare, in campionato e in qualche partita di Champions. Adesso siamo in finale e dobbiamo pensare solo al meglio per l’Inter”. Nei momenti di difficoltà spesso si parla dell’egoismo degli attaccanti, che pur di uscire dal periodo in cui magari faticano a segnare, cercano il gol a tutti i costi magari mettendo da parte l’interesse della squadra. Invece ora è la squadra ad essere avanti a tutto, perché la posta in palio è importantissima. “È facile pensare più alla squadra che a te stesso, quando vedi che si vince. Dare qualcosa in più diventa più facile. Abbiamo tanti giocatori che possono fare la differenza e volevo solo dare qualcosa quando l’allenatore mi avrebbe dato la possibilità. Penso di esserci riuscito in campionato e in Champions”. E ora non resta che compiere il passo finale: “Adesso dobbiamo pensare al meglio per l’Inter”.