Potrebbero essere vicine ad una svolta, le indagini riguardanti la scomparsa di Rosa Bechere, la 62enne di Olbia di cui si sono perse le tracce dallo scorso novembre. Stando alle ultime notizie, gli inquirenti sarebbero infatti tornati a cercarne il corpo nei pressi di una chiesa campestre situata a pochi chilometri di distanza dalla città della Gallura, a San Vittore. Non è chiaro, per il momento, se siano in possesso di informazioni certe o cosa li abbia spinti a perlustrare proprio quell’area. Restano indagati, per il suo possibile omicidio, due vicini di casa, accusati anche di rapina per averle sottratto del denaro ricevuto in quanto invalida.
Scomparsa di Rosa Bechere: si torna a cercare il corpo a Olbia
Saranno particolarmente mirate le ricerche che nei prossimi giorni riguarderanno l’area di San Vittore, a Olbia, secondo quanto annunciato dagli investigatori che da mesi lavorano al caso di Rosa Bechere, la 62enne scomparsa nel nulla lo scorso novembre. Avranno come obiettivo, infatti, il ritrovamento del cadavere della donna. Per gli inquirenti non ci sono dubbi sul fatto che sia stata uccisa. Ciò che occorre chiarire è come e da chi. Restano indagati, al momento, due vicini di casa, Maria Giovanna Meloni, di 42 anni, e il compagno Giorgio Beccu, di 49 anni che, secondo la Procura di Tempio Pausania, sarebbero venuti in possesso di importanti cifre riconosciute alla donna, invalida al 100 per cento.
L’ipotesi è che – proprio per motivi economici – i due le abbiano somministrato dei farmaci per un lungo periodo di tempo, in modo da provocarne il decesso. Intanto si sarebbero approfittati di lei, privandola dei risparmi di una vita e del reddito di cittadinanza di cui era beneficiaria. Per ora, assistiti dall’avvocato Giampaolo Murrighile, si sono sempre detti innocenti. Entrambi vivevano nello stesso condominio della donna e si sarebbero offerti di aiutarla dopo che il compagno, Davide Iannelli, era finito in carcere, qualche mese prima, per aver ucciso al culmine di una lite un altro condomine, Antonio Cozzolino, cospargendolo di benzina e dandolo alle fiamme nell’androne del palazzo di via Petta, dove si trovano le case popolari in cui Rosa sarebbe stata avvistata per l’ultima volta.
Prima di far perdere le sue tracce, aveva anche accusato un malore ed era finita in ospedale, in circostanze sospette. L’annuncio di una massiccia campagna di perlustrazione nell’area di campagna – seguita, forse, a nuove segnalazioni – fa pensare che le indagini possano finalmente essere vicine ad una svolta. Per ora il corpo era stato cercato solo in mare, ma senza successo.
Trovata Magdalena Wojcik, scomparsa a Portogruaro dopo un litigio con il marito
Nelle scorse ore è stato intanto ritrovata – sana e salva – Magdalena Wojcik, la donna di 43 anni scomparsa a Portogruaro, in provincia di Venezia, il 1 giugno scorso. A denunciarne la sparizione era stato il marito. L’uomo aveva riferito alle forze dell’ordine di aver avuto con lei un’accesa discussione, prima che facesse perdere le sue tracce. Si era allontanata a bordo della Ford Focus bianca di famiglia, sparendo nel nulla. Stando a quanto emerso ora, la donna si sarebbe rifugiata a casa di un’amica, in una zona di montagna del Veronese.
Gli inquirenti sarebbero riusciti a rintracciarla dopo aver parlato con i familiari e aver appreso della sua passione per la natura. Il fatto che non avesse portato con sé il cellulare e il portafogli e che non avesse riferito a nessuno dove fosse diretta, aveva lasciato presagire il peggio. Ma alla fine, per fortuna, le ricerche si sono concluse nel migliore dei modi. E la donna ha fatto sapere al marito e al figlio di stare bene.