Il 10 giugno si avvicina e per l’Inter di Simone Inzaghi sarà il momento della verità, il punto finale di una stagione in cui i nerazzurri, dopo due trofei vinti, arrivano a giocarsi la Champions League contro il Manchester City. All’indomani dell’ultima giornata di campionato, in cui la squadra milanese ha sancito il terzo posto in classifica, ad Appiano Gentile c’è stato il Media Day. Tanti gli intervistati dalle varie televisioni e giornali tra le fila dell’Inter: da Inzaghi a Lautaro Martinez, passando per Dimarco e Bastoni. Ma le dichiarazioni sull’analisi della partita sono affidate all’allenatore nerazzurro in conferenza: “Il nostro è stato un viaggio lungo, partendo dai sorteggi estivi che non sono stati fortunati. Con lo staff e la squadra ne avevamo parlato subito: avevamo detto che potevamo fare un bel percorso. Ora siamo in finale, è stato un bellissimo viaggio partito dallo scorso anno”.

Inter-Manchester City, Inzaghi: “C’è un prima e un dopo Guardiola”

Proseguendo, Inzaghi ha parlato delle percentuali di vittoria che si sente di dare alla sua Inter, elogiando però il Manchester City: “Non sono bravo a dare percentuali. Incontreremo la squadra più forte al mondo, hanno vinto cinque volte la Premier League negli ultimi sei anni. Dovremo stare attenti a fare una gara da squadra. Loro sono i migliori, con una rosa fantastica e un allenatore che ha segnato un’epoca. Nel calcio moderno c’è un prima e un dopo Guardiola”.

“Sicuramente è la partita più importante della mia carriera, ma penso valga anche per i miei giocatori”. Ha aggiunto Inzaghi, fermandosi a evidenziare poi la figura di Guardiola. In particolare, l’allenatore nerazzurro ha parlato di quando da giocatore fu in grado di batterlo due volte: “Mi ricordo di quelle partite. Ho un aneddoto curioso a riguardo. Nel viaggio di nozze dopo il mio matrimonio, in un albergo a fare colazione c’era anche Guardiola. Era a New York nel 2019″.

Parlando della possibile formazione che partirà titolare, Inzaghi è stato interrogato sul ballottaggio tra Dzeko e Lukaku:Se ho scelto? No. Non ho deciso lì, non ho scelto a metà campo, non ho deciso in difesa. In questo momento, come negli ultimi due mesi, ho la possibilità di scegliere. È la miglior cosa che un allenatore possa desiderare: in questi due mesi ho potuto alternare giocatori o schierarne altri che nei primi cinque mesi non avevo. Ci sono ancora quattro allenamenti e la rifinitura di Istanbul. Un allenatore può avere tante idee, ma spesso le cambia”.

“Stiamo parlando di una partita di calcio, non ho paura di nulla, ha ammesso l’allenatore nerazzurro, chiudendo poi sulla possibilità che la vittoria della Champions renda l’impresa più illustre di quella del Triplete: “Io nel 2010 non c’ero e sono consapevole che fu un’impresa. È quello che cercheremo di fare anche noi sabato”.

Le parole di Dimarco, Lautaro e Bastoni

Spazio poi ai tesserati. Dimarco ha analizzato le differenze di ambizioni tra Inter e Manhester City: “Vincere questo trofeo per loro rappresenta un’ossessione, per noi è un sogno. Già raggiungere la finale di Champions League è per ognuno di noi un sogno realizzato”.

Lo stesso difensore nerazzurro ha tranquillizzato i tifosi per quella che sarà la prestazione sul piano dell’atteggiamento: “Vi posso assicurare che daremo tutto. Sputeremo il sangue cercando sempre di dare il massimo, fino alla fine della gara“.

Parola a Lautaro Martinez, anche lui carico in vista della finale: “Dobbiamo essere concentrati per 120 minuti, anche nel prepartita. Dobbiamo essere al 100% dentro la gara, lasciando il cuore e l’anima. Di questo si tratta: sarà una partita importante per tutti noi e dovremo anche godercela”.

L’attaccante argentino ha poi parlato del paragone con un altro suo connazionale ex Inter: Diego Milito. Di seguito le sue parole: “Mi fa piacere. In Nazionale sono accadute tante cose prima di arrivare fino a qui. Voglio andare a testa alta e portare l’Inter sempre in alto.

E anche il capitano Bastoni ha preso parola, venendo interrogato prima sul suo futuro: “Qui all’Inter sono contento. Guardiola? Preferisco essere Inzaghiano. Voglio dimostrare di essere all’altezza dell’Inter. Siamo onorati di essere in campo sabato, ma soprattutto, arrivati fino a questo punto, vogliamo vincere”.

Chiusura da parte di Bastoni sulle possibili affinità con l’impresa dell’Italia a Euro2020 da sfavorita: “Secondo me è semplicemente un caso, ma dovremo ripeterci sotto il profilo dell’atteggiamento. Non vedo l’ora di scendere in campo”.