Continua lo “scontro a distanza” tra Italia e Austria riguardo ai divieti, ai blocchi e alle limitazioni alla circolazione posti ai tir nel tratto austriaco dell’asse del Brennero. Appena qualche giorno fa il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha chiesto l’intervento di Bruxelles sul tema, avanzando poi anche la possibilità di adottare una “linea più dura”. E se da una parte la posizione dell’Italia ha ottenuto l’appoggio di città come Berlino, dall’altra Vienna sembra non essere pronta a fare passi indietro.

Brennero tir, blocco e limitazioni: cosa sta succedendo

Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in una nota prima dell’avvio dei lavori del Consiglio Trasporti Ue a Lussemburgo ha fatto sapere che  “Matteo Salvini conta di ricevere supporto formale di altri governi contro i divieti unilaterali austriaci al Brennero. Sarebbe un passo decisivo e senza precedenti. Dopo troppi anni di tira e molla a danno di imprese e lavoratori del nostro Paese. Il ministro ha già incassato il sostegno della Germania”.

La richiesta alla Commissione europea da parte del Ministero dei Trasporti italiano è una sola e ben precisa: quella di intervenire come custode dei Trattati per ripristinare il diritto alla piena libertà di circolazione per tutti i cittadini europei. “O la libera circolazione di uomini e merci vale per tutti oppure i Trattati per qualcuno valgono un po’ di meno”, ha commentato Salvini.

Il corridoio del Brennero infatti, ha continuato il vicepremier e numero uno della Lega, “non appartiene solo all’Austria, all’Italia o alla Germania ma è essenziale per l’intera Europa”. Fondamentale dunque per Salvini aprire una discussione e ipotizzare delle soluzioni per contrastare blocchi e limitazioni alla circolazione di tir in quest’area.

Le dichiarazioni di Vienna

È stato proprio nel 2023 che Vienna ha deciso di adottare divieti e limitazioni alla circolazione dei mezzi pesanti, che sono andati ad aggiungersi a quelli già in vigore. Lo scorso marzo erano state annunciate le date di entrata in vigore di queste nuove regole insieme al nuovo sistema di dosaggio per il secondo semestre di quest’anno. Le restrizioni in atto prevedono che in determinati giorni è consentito il passaggio di massimo 300 veicoli all’ora. Non uno di più.

Proprio questi numeri però non piacciono all’Italia, così come ad altri paesi dell’Unione Europea. Il ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, ha commentato: “La situazione al Brennero è drammatica, abbiamo code di 50 chilometri in Baviera e, senza una soluzione, saranno ancora più lunghe nelle aree confinanti. Dobbiamo evitarlo. È necessario trovare una soluzione comune per assicurare la fruibilità di questo collegamento tra il Nord e il Sud”.

Dall’altra parte Vienna la ministra dei Trasporti di Vienna, Leonore Gewessler, ha fatto sapere: “L’Austria è pronta a sedersi a un tavolo con Roma e Berlino per trovare una soluzione comune” sul Brennero. E ancora: “Ci sono possibilità di procedere, però dobbiamo lavorare tutti a una soluzione costruttiva. Il transito nella regione del Tirolo è da molti anni in una situazione drammatica”. E anche se “il Brennero è un importante corridoio europeo, non significa che possiamo chiudere gli occhi davanti al problema”, ha continuato Gewessler.

Infine ha concluso affermando che le cifre del transito nel corridoio “sono in aumento e la libertà di circolazione è garantita dai Trattati. Ma non comporta l’obbligo di trasportare le merci su gomma: abbiamo delle capacità su rotaia, siete pregati di utilizzarle”.

Non è mancato in ultima istanza l commento della commissaria europea per i Trasporti, Adina Valean, al termine del Consiglio Ue Trasporti. “Le misure prese sul Brennero non sono utili, anche per l’Austria stessa, non sono positive e non sono sostenibili”, ha detto. “Sono delusa dal fatto che mentre Italia e Germania approverebbero un compromesso. L’Austria continua a ritardare, vuole continuare le discussioni. Non si sposta” dalla sua posizione “per accettare alcuna proposta. Questo non è costruttivo”.