Denaro in cambio di falsi certificati medici. Era la trovata di una dottoressa dell’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa, sospesa per corruzione. La misura cautelare interdittiva è arrivata al culmine dell’operazione “medicina illegale”, condotta dalla Guardia di finanza provinciale.

Le indagini hanno evidenziato una certa la disponibilità del medico ad eseguire un falso esame tossicologico per un uomo accusato di omicidio e detenuto in carcere. L’esame serviva per attestare l’assunzione di cocaina e quindi lo stato di tossicodipendenza.

Siracusa, falsi certificati: la vicenda

L’esame in questione era il prelievo pilifero. Per evitare che risultasse positivo, la dottoressa aveva sostituito la ciocca di capelli del detenuto – evidentemente positiva alla cocaina – con quella di un altro paziente, ignaro, negativo all’uso della droga. Così la dottoressa era riuscita a redigere una relazione medico-legale falsa in cambio di 4mila euro.

La dirigente, evidenziano le indagini, aveva percepito anche 3.500 euro da altri paziente da lei visitati, senza versare nulla all’Asp di Siracusa, come stabilito dal regolamento della struttura pubblica (è vietato ricevere direttamente il pagamento delle prestazioni rese).

Su richiesta della procura di Siracusa, il gip ha disposto nei confronti del medico la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio o servizio e il divieto, temporaneo, di esercitare la professione medica per otto mesi. All’indagata è stato quindi vietato qualsiasi attività.