Se siamo rimasti perplessi sulla destinazione del 2, 5 e 8 per mille della nostra imposta sui redditi personali, o non abbiamo mai bene compreso appieno le differenze tra questi tre elementi, in tempo di dichiarazione dei redditi è bene sciogliere tutti i dubbi e le questioni che abbiamo a riguardo. Quindi, capire da cosa e come si differenziano e come si identifica la scelta della destinazione.

2, 5 e 8 per mille: scelta destinazione

Nel nostro Paese i contribuenti hanno l’opportunità di direttamente influenzare l’allocazione di certi segmenti del loro gettito Irpef. Questi includono l’8 per mille, il 5 per mille e il 2 per mille del totale. Queste percentuali possono essere indirizzate a una varietà di istituzioni e cause, in base alle preferenze individuali del contribuente.

È importante sottolineare che queste opzioni non sono alternative tra loro: infatti, è possibile esprimere la propria preferenza per tutte e tre contemporaneamente.

Entrando più nel dettaglio:

  • L’8 per mille può essere destinato allo Stato o a una qualsiasi Istituzione religiosa.
  • Il 5 per mille può essere destinato a enti che perseguono obiettivi di interesse sociale.
  • Il 2 per mille può essere destinato a un partito politico di propria scelta.

Come assegnare la destinazione del 2, 5 e 8 per mille: la procedura

La destinazione dei nostri contributi può essere effettuata attraverso una scheda unica, che dovrebbe essere presentata in una busta chiusa entro il 30 novembre 2023. Le opzioni per presentare questa scheda includono:

  • Consegnarla fisicamente presso lo sportello di un ufficio postale, che poi la inoltrerà all’Amministrazione finanziaria. Questo servizio non prevede la corresponsione di un pagamento, è gratuito e ad avvenuta consegna sarà rilasciata una ricevuta di conferma.
  • Consegnarla a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica, come un professionista, un Caf, ecc. Questi intermediari devono rilasciare una ricevuta, anche se non richiesta.
  • Utilizzare i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

La busta per la presentazione della scheda deve indicare la seguente dicitura: “Scheda per le scelte della destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’IRPEF”, e deve includere il nostro codice fiscale, cognome e nome. Anche se abbiamo scelto solo una delle opzioni disponibili (8, 5 o 2 per mille dell’IRPEF), la scheda deve essere presentata integralmente.

Differenze principali tra l’8 per mille e il 5 per mille

L’8 per mille e il 5 per mille rappresentano percentuali dell’IRPEF che possono essere destinate a diverse organizzazioni in base alle nostre preferenze. Il 5 per mille, in particolare, può essere destinato a enti del terzo settore, Onlus, università ed enti che svolgono attività culturali, sociali e sportive. Per assegnare il 5 per mille a un ente di nostro interesse, dovremo inserire il codice fiscale dell’ente sulla nostra scheda.

Se non effettuiamo alcuna scelta, il nostro 8 per mille, 5 per mille e 2 per mille verranno mantenuti nelle casse dello Stato.

8 per mille: a chi darlo

Di seguito l’elenco delle istituzioni e degli enti religiosi a cui possiamo destinare l’8 per mille:

  • Stato Italiano;
  • Chiesa Cattolica;
  • Chiesa Evangelica Valdese;
  • Chiesa Evangelica Luterana in Italia;
  • Chiesa apostolica in Italia;
  • Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia;
  • Unione italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno;
  • Assemblee di Dio in Italia;
  • Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale;
  • Unione delle Comunità Ebraiche Italiane;
  • Unione Buddhista Italiana;
  • Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai;
  • Unione Induista Italiana.

5 per mille: beneficiari

I beneficiari del 5 per mille sono gli enti inclusi nelle seguenti categorie:

  • Onlus e volontariato;
  • Ricerca scientifica;
  • Ricerca sanitaria;
  • Associazioni sportive dilettantistiche;
  • Attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici;
  • Enti gestori delle aree protette;
  • Attività svolte dai Comuni.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile individuare gli enti a cui è possibile destinare il 5 per mille.

A chi destinare il 2 per mille?

I contribuenti possono destinare il 2 per mille a uno dei partiti politici iscritti nella II sezione del registro con riferimento all’art. 4 del DL n. 149 del 28 dicembre 2013, il cui elenco è trasmesso all’Agenzia delle Entrate dalla Commissione di garanzia degli Statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici. Il contribuente dovrà indicare nella casella dedicata sulla scheda il codice del partito a cui destinare il 2 per mille (si può fare solo una scelta). L’elenco con i codici associati ai partiti è reperibile sulla tabella “Partiti politici ammessi al beneficio della destinazione volontaria del due per mille dell’Irpef”, che si può trovare nell’ultima pagina delle istruzioni del Modello Redditi PF e nella quart’ultima pagina delle istruzioni del Modello 730.

Le date da ricordare

Il termine ultimo per presentare la dichiarazione dei redditi è il 30 settembre per il modello 730, ma siccome quest’anno cade di sabato, la data da segnare sul calendario è il 2 ottobre. Il termine ultimo per presentare il modello Redditi Persone Fisiche è il 30 novembre 2023.

Anche se non siamo obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi, possiamo ancora destinare l’8, il 5 e il 2 per mille dell’IRPEF. Per fare ciò, dovremo presentare la scheda entro il 30 novembre 2023 in un ufficio postale o a un intermediario abilitato, come un Caf o un patronato.