La Lazio chiude la stagione con il sorriso: la vittoria di Empoli è la cornice di un’annata speciale per i biancocelesti che centrano il secondo posto in classifica e la qualificazione alla Champions League. Ora è tempo di bilanci e si inizia a programmare il futuro. In una lunga intervista al Corriere dello Sport, il presidente Claudio Lotito fa il punto: Sarri, il mercato e il futuro di Tare.
Lotito la Champions, il futuro e Tare
La vittoria ad Empoli, il secondo posto in classifica, la qualificazione alla prossima Champions League e alla Supercoppa italiana. La Lazio chiude al di sopra delle aspettative di tutti. L’unico che ci credeva davvero, in questo ‘miracolo’ probabilmente era il Presidente Lotito. “Ma voi a che posto mettevate la Lazio a inizio stagione? Noi ci credevamo. Solo chi all’inizio non ci considerava ora grida al miracolo. È stato fatto un buon lavoro, ognuno ha contribuito per la propria parte, i meriti per la Champions sono da dividere tra tutti” dice subito il presidente intervenendo ai microfoni del Corriere dello Sport.
“Non è più la Lazietta di una volta, come usavano chiamarla” sottolinea ancora il numero uno della Lazio. Non ha dubbi Lotito, il processo di crescita è evidente a tutti. I biancocelesti sotto la guida di Maurizio Sarri sono maturati, hanno spiccato il volo e adesso sognano in grande. Una posizione così alta in classifica a Roma non si vedeva da tanto, troppo tempo, ma il patron del club ora vuol completare l’opera: “Non ci si può arrivare una sola volta. Sarebbe opportuno andarci tre anni di fila in Champions”.
Il rapporto con Sarri e la strategia del club
Una cosa è certa, la Lazio intende ripartire da Maurizio Sarri. Ma per lottare su tre competizioni e soprattutto per fare una buona figura anche nell’Europa che conta adesso il club dovrà investire sul mercato per ampliare una rosa che anche in questa stagione si è dimostrata troppo corta per giocare ogni tre giorni ad alti livelli. Dall’arrivo del tecnico toscano sulla panchina biancoceleste, un’importante inversione di tendenza è arrivata anche nelle strategie di mercato. Sarri chiede giocatori pronti e giovani forti, calciatori che conoscano già il campionato italiano e che non necessitino di troppo tempo per ambientarsi. Anche se poi il tempo serve sempre per entrare e comprendere le dinamiche di gioco del mister.
“So già cosa vuole. Parliamo tanto e di investimenti, forse ci incontreremo ma lo sento ogni giorno al telefono. Ci dirà le caratteristiche funzionali al suo calcio. Poi vedremo cosa riusciremo a realizzare, come la scorsa estate. L’allenatore deve fare l’allenatore, al resto penseremo noi. Sto continuando a strutturare la società” ha spiegato il presidente Lotito al Corriere dello Sport. Funziona così quindi, Sarri fa l’identikit e la società si muove per accontentarlo.
Il mercato in uscita
Intanto però, prima di pensare a come muoversi sul fronte acquisti, la Lazio dovrà risolvere le piccole, grandi grane che ha in casa. Il primo ruolo in bilico, in questo momento, è quello del direttore sportivo. Igli Tare potrebbe davvero essere arrivato ai saluti. Il contratto del diesse scadrà alla fine del mese e Lotito ha risposto in maniera lapidaria sul futuro del dirigente biancoceleste. “Ci parlerò” si è limitato a dire il presidente laziale. La sensazione è che questa volta le due strade potrebbero davvero dividersi, anche se la partita non è chiusa, a meno che il Ds non decida autonomamente.
Nei prossimi giorni dunque si capirà cosa fare con Tare ed eventualmente chi sarà il prossimo direttore sportivo a cui affidare la costruzione della rosa. Poi si potrà passare ai due nomi più importanti: Milinkovic Savic e Luis Alberto. Lo spagnolo si è ripreso le chiavi della squadra. Dopo un avvio di stagione complicato ora è felice e pare voler restare. Presto si potrebbe discutere il suo rinnovo con adeguamento di stipendio. Diversa la situazione legata la Sergente. L’accordo con Milinkovic scadrà il prossimo anno e molto presto Lotito dovrà sedersi al tavolo delle trattative con Kezman, l’agente del giocatore. Non c’è più tempo per pensare: se non rinnova, Sergej è sul mercato.