La società italiana, attiva nella gestione in concessione dell’ANAS del tratto autostradale dell’A22 che collega Brennero a Modena, pianifica ingenti investimenti sull’Idrogeno per sostenere la mobilità green.

Autostrada Brennero mobilità green

Autostrada Brennero mobilità green. Fondata nel 1959 a Trento, l’Autostrada del Brennero S.p.a. è una società per azioni, con l’84,75% delle quote possedute da enti pubblici, il 14,16% da soci privati e l’1,09% in possesso della società stessa. Attiva nella gestione, su concessione di ANAS, dell’autostrada A22 che collega Brennero a Modena; la società ha registrato nel corso del 2018 un fatturato pari a trecentoquarantatre milioni di euro e, nel medesimo anno, un utile netto di sessantotto milioni e duecentomila euro.

Con la realizzazione dei 314 Km del tratto autostradale dell’A22 in appena un decennio, dal 1964 al 1974; la società italiana Autostrada del Brennero S.p.a. ha fornito all’Italia un’arteria autostradale in grado di collegare, in maniera molto più agevole rispetto a quanto avveniva in precedenza con la strada statale dodici dell’Abetone e del Brennero, l’Italia con il nord dell’Europa. Permettendo un notevole miglioramento per la mobilità sia turistica, a fronte di un collegamento tra l’Italia e l’Europa notevolmente più confortevole; sia per la logistica delle merci, garantendo flussi di merci internazionali più veloci e sicuri.

Con una pianificazione degli interventi più idonei e necessari a migliorare la mobilità, negli anni ’90, con l’aumento del traffico dovuto contemporaneamente sia ai maggiori flussi turistici tra Italia e il nord dell’Europa ma, anche a fronte del maggior traffico di merci su gomma; la società italiana Autostrada del Brennero S.p.A. ha investito sul trasporto su rotaia, promuovendo il trasporto intermodale attraverso una partecipazione di controllo diretta in STR- Brennero Trasporti Rotaia.

Negli ultimi anni Autostrada del Brennero S.p.A., con l’obiettivo di promuovere una mobilità sostenibile a basso impatto ambientale promossa anche a livello europeo dalle politiche del New Green Deal, ha stanziato ingenti investimenti per la realizzazione, sull’intera tratta autostradale dell’A22, di cinque impianti per la produzione, e nove impianti per lo stoccaggio e la distribuzione dell’Idrogeno; rendendo possibile la diffusione dell’Idrogeno come vettore energetico alternativo ai combustibili fossili per l’autotrazione.

Idrogeno, il vettore energetico per la mobilità green

Ogni giorno, sull’intera rete stradale nazionale, un ingente numero di veicoli, adibiti al trasporto pubblico e privato, percorrono svariati chilometri; producendo grandi quantità di emissioni inquinanti, con effetti molto negativi sul delicato equilibrio climatico.

Per svariati decenni i combustibili fossili sono stati l’unica fonte energetica in grado di garantire, con costi relativamente idonei, buoni livelli di efficienza. Con le politiche europee mirate al contenimento delle emissioni inquinanti fino alla completa neutralità climatica, l’esigenza di rendere disponibile, a livello capillare sulla rete stradale, una valida alternativa ai combustibili fossili; si è trasformata, da una nobile propensione alla tutela dell’ambiente, in una realtà necessaria allo sviluppo di un nuovo, quanto valido, modello di mobilità.

Per questo, il direttore tecnico generale di Autostrada del Brennero Carlo Costa, nel corso del convegno:

La de-carbonizzazione della filiera della mobilità e del trasporto in Italia. Esperienze e strategie a confronto

Nuovo piano di investimento

Organizzato nell’ambito della fiera Hydrogen Expo di Piacenza; ha presentato il nuovo piano d’investimento della società Autostrada del Brennero S.p.A. per la realizzazione, lungo l’intero tratto dell’A22, di cinque nuovi impianti per la produzione dell’Idrogeno, e nove impianti per lo stoccaggio e la distribuzione del fondamentale vettore energetico indispensabile per la transizione energetica.

Nello specifico, con gli investimenti stanziati per la realizzazione di cinque nuovi siti di produzione dell’Idrogeno; la società italiana punta ad aumentare la disponibilità, nell’intera filiera legata alla mobilità su gomma, d’idonee quantità d’Idrogeno necessarie per sostituire, progressivamente, i comuni combustibili fossili. Altrettanto validi e lungimiranti sono gli investimenti messi in campo per la realizzazione di nove nuovi impianti di stoccaggio e distribuzione, necessari a garantire lo stoccaggio di quantità d’Idrogeno necessarie sia per sicurezza energetica nel settore della mobilità, sia per garantire un’ampia rete di distribuzione del vettore energetico lungo l’intera tratta autostradale dell’A22.

Gianni Truini