Il Ministro della Difesa Li Shangfu, in occasione dello ‘Shangri-La Dialogue 2023’, vertice sulla sicurezza in Asia, ha tenuto il suo primo discorso importante e ha affermato che un’eventuale guerra con gli Usa sarebbe un “disastro insopportabile” per il mondo. Ha inoltre aggiunto, con una nota di disappunto, che “alcuni Paesi” stanno intensificando la corsa agli armamenti in Asia. Tuttavia, dal suo punto di vista il mondo è abbastanza grande sia per la Cina che per gli Stati Uniti, e le due superpotenze dovrebbero dunque cercare un terreno comune, non di scontro. La situazione tra Cina e Usa comunque si dimostra sempre più tesa e si continua a discutere sulla possibilità o evitabilità di una nuova guerra fredda.

Cina-Usa, sfiorata collisione nello Stretto di Taiwan

In seguito alla sfiorata collisione avvenuta nello Stretto di Taiwan fra il cacciatorpediniere Usa Chung-Hoon e una nave da guerra cinese, la Difesa cinese ha accusato gli Stati Uniti e il Canada di “provocare rischi in modo deliberato“. Il punto di vista degli Stati Uniti è tuttavia differente: sarebbe stata la nave cinese ad effettuare delle “manovre non necessarie” in modo da avvinarsi pericolosamente alla nave americana, costretta a rallentare per sventare uno scontro.

Tali manovre sono state interpretate come un possibile annuncio di “provocazioni future” da parte degli Usa e del Canada. Da parte sua il Ministro della Difesa cinese ha interpretato alcuni movimenti degli Stati Uniti come provocazioni altrettanto pericolose, guardando in particolare ad alleanze “simili alla Nato” in Asia e nel Pacifico. Il riferimento, fatto in modo abbastanza diretto, è all’accordo militare Aukus, tra Australia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Li Shangfu ha invitato Washington e gli alleati a concentrarsi in particolare sulla “cura del proprio spazio aereo e delle proprie acque territoriali“. Secondo il ministro, per la Cina, ma in termini più generali per gli equilibri mondiali, appare necessario prevenire tentativi di usare la libertà di navigazione in esercizi di egemonia della navigazione.

In riferimento a Taiwan e alla salvaguardia della sovranità nazionale, Li in particolare ha fatto presente che “Se qualcuno osa separare Taiwan dalla Cina, un militare cinese non esiterà un secondo“. Pechino è intesa a salvaguardare l’integrità del proprio territorio a prescindere da qualsiasi costo e da ciò che ne può conseguire. L’impegno dunque, secondo quanto affermato da Li, è per una “riunificazione pacifica”, ma al contempo non c’è la promessa di “rinunciare all’uso della forza”.