Si chiude con una vittoria la stagione del Napoli da campione d’Italia, grazie al successo per 2-0 sulla Sampdoria. Allo stadio Diego Armando Maradona gli azzurri onorano la grande affluenza di pubblico e l’ultima gara di Spalletti con le reti di Osimhen – laureatosi capocannoniere – e Simeone. Tripudio azzurro, omaggi e standing ovation, anche per l’ex Quagliarella: succede di tutto in Napoli-Sampdoria.

Napoli-Sampdoria 2-0, la cronaca della partita

La prima occasione della partita è a favore del Napoli, con Zielinski che al 3′ prova a sfruttare un assist di Kvaratskhelia, ma il suo sinistro termina di poco fuori dallo specchio della porta. Prova a reagire la Sampdoria, con l’ex Zanoli che prova una conclusione in scivolata, parata da Meret. Entrambe le squadre creano numerose occasioni, ma al 24′ è Quagliarella a fallire la più eclatante. Gabbiadini serve l’ex attaccante azzurro a pochi passi dalla porta con un pallone alto, ma il suo colpo di testa termina fuori. Al 43′ la difesa della Sampdoria mura un tentativo di Elmas da pochi passi dalla porta, dopo essere stato assistito da una sponda di Osimhen.

Il secondo tempo di Napoli-Sampdoria 2-0

Nel secondo tempo la Sampdoria inserisce Malagrida al posto di Gunter e il cambio sembra subito avere l’effetto desiderato. Al 57′ il centrocampista classe 2003 tenta la conclusione in porta e va vicino al gol, ma il suo tiro viene parato da Meret. La svolta arriva dopo 6 minuti, quando al Napoli viene concesso un rigore per fallo di Murru su Osimhen. E’ lo stesso attaccante nigeriano a incaricarsi della battuta, realizzando il gol nonostante Turk avesse intuito il tiro. Lo stesso portiere ex Parma si riscatta al 66′, salvando un pericoloso tiro di Anguissa. Ancora decisivo Turk, quando evita il 2-0 murando il destro di Gaetano al 70′. Continuano gli attacchi del Napoli: prima Osimhen, poi al 74′ è Raspadori a provarci, ma è addirittura Gabbiadini a immolarsi sul tiro e salvare i suoi. Dopo tanti tentativi, alla fine al minuto 85 arriva il raddoppio della squadra di Spalletti. Simeone, appena entrato al posto di Osimhen, fa partire un’azione personale che termina con un tiro a giro dal limite dell’area di rigore. Al minuto 87 c’è tempo anche per la standing ovation del Maradona per l’ex Quagliarella, che esce dal campo tra gli applausi.

Il tabellino

NAPOLI-SAMPDORIA 2-0

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Mario Rui (77′ Bereszynski); Anguissa (80′ Demme), Lobotka, Zielinski (68′ Gaetano); Elmas (68′ Raspadori), Osimhen (77′ Simeone), Kvaratskhelia. Allenatore: Spalletti

A disposizione: Gollini, Marfella, Juan Jesus, Zedadka, Ndombele, Zerbin. 

SAMPDORIA (3-4-1-2): Turk; Günter (46′ Malagrida), Augello, Amione; Zanoli, Rincon (88′ Segovia), Paolelli, Murru; Leris; Quagliarella (87′ Ivanovic), Gabbiadini (88′ Ntanda). Allenatore: Stankovic

A disposizione:  Ravaglia, Tantalocchi, De Luca, Ilkhan, Yepes, Lotjonen. 

Reti: 64′ Osimhen (N), 85′ Simeone (N)

Ammoniti: 63′ Murru (S)

Le parole di Spalletti e Osimhen nel post-partita

Al termine della gara vinta contro la Sampdoria, Osimhen è stato intervistato a bordo campo ai microfoni di DAZN sul suo futuro. Queste le sue parole: “Sono felice per questo premio, è fantastico. Sono motivato già per la prossima stagione. Champions League? Tutto è possibile. All’inizio della stagione nessuno pensava che potessimo vincereSpalletti è una grande persona e un grande allenatore, merita tutto questo. Gli auguro il meglio nella vita. Lo scudetto è sicuramente il titolo più importante della mia carriera e i napoletani lo meritavano. Amo i napoletani e per il mio futuro deciderà il presidente. Ora andiamo a festeggiare con loro”.

Anche Spalletti, al termine della sua ultima partita col Napoli, è stato intervistato sulle sue sensazioni al momento dell’addio. Ma per l’allenatore toscano non c’è nessun rimpianto: Da questa parte qua si riceve tutta questa felicità, questa passione. Diventa difficile gestirla perché a volte è anche troppa. Ma loro sono generosi, bisogna lasciargli esprimere i loro sentimenti. Sembra di essere nel cuore di Napoli che pulsa. Restituire l’amore che ricevi diventa impossibile. Futuro? Non ci sono ripensamenti. Devo essere fedele a me stesso, questa è la decisione che ho preso. Faccio 10 metri indietro, apro quel piccolo cancello e vado in tribuna. Continuerò a guardarli e farò il tifo per loro. Io non gufo