È allarme droga a Venezia dopo che una neonata di 9 mesi è risultata positiva alla cocaina. La scoperta, frutto di alcuni accertamenti effettuati dalle forze di polizia dopo alcune segnalazioni dei vicini di casa, fa seguito alle due morti per overdose verificatesi negli scorsi giorni, e accende i riflettori su una situazione drammatica. Per questo il prefetto di Mestre, Michele Di Bari, ha convocato una riunione a porte chiuse per discutere dei passi da seguire per stroncare lo spaccio e l’uso di sostanze stupefacenti nell’area, che ha già battuto tutti i primati delle grandi città.
Neonata positiva alla cocaina e diverse morti per overdose a Venezia
Negli scorsi giorni una neonata di 9 mesi è stata trovata positiva alla cocaina. È successo a Venezia, dopo un intervento da parte delle forze di polizia a casa della mamma, da tempo affetta da problemi di tossicodipendenza. Erano stati i vicini di casa a dare l’allarme: nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, la donna, urlando a squarciagola, si era calata da una finestra della sua abitazione con un coltello. Quando gli agenti erano intervenuti, temendo che potesse accadere il peggio, l’avevano trovata in uno stato di forte agitazione. Una volta ricoverata in ospedale, si era scoperto che era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
A quel punto, dopo gli appositi esami, anche nel sangue della piccola erano state rilevate tracce di cocaina. Il prossimo passo degli inquirenti sarà accertare come ci sia finita. Tra le ipotesi, quella che possa averla assimilata attraverso l’allattamento, oppure che l’abbia toccata con le mani, portandosele poi alla bocca. Il suo caso – che dovrà ora essere vagliato dai servizi sociali e dalla Procura, che dovranno decidere se togliere o meno l’affidamento ai genitori – ricorda molto quello della bimba nata in astinenza da cocaina a Lecce. E accende i riflettori su una situazione che nel Veneziano è già drammatica.
Negli ultimi mesi sono stati diversi i casi di morti per droga. Il 30 maggio scorso a Mestre un ragazzo di 21 anni originario di Verona – ufficialmente studente – era stato trovato senza vita dal suo coinquilino all’interno dell’appartamento che i due condividevano in via Carducci. Nonostante l’assenza di un’autopsia, per gli inquirenti sarebbe morto dopo essersi iniettato – come dimostrerebbe il ritrovamento di una siringa – una massiccia quantità di eroina. Poco prima la stessa sorte era toccata a un uomo di 40 anni.
È allarme droga in città
Stando ai dati ufficiali, Venezia e Mestre sarebbero addirittura al primo posto per il consumo di droga tra le grandi città. A Venezia, in particolare, la media delle dosi assunte giornalmente sarebbe di 23 su ogni mille abitanti (nel 2021). Dati preoccupanti, che richiamano l’attenzione di quanti, sul territorio, si occupano di salute e di sicurezza. Non a caso il prefetto di Mestre, Michele Di Bari, ha convocato per lo scorso sabato mattina una riunione per discutere della situazione. L’obiettivo è stroncare lo spaccio e il consumo di droga, ma anche lavorare sulla prevenzione. Temi sui quali, negli scorsi giorni, è tornato anche il questore di Venezia Maurizio Masciopinto che, come riporta il Corriere, ha dichiarato:
È un problema di ordine giudiziario le cui attività investigative sono di competenza dell’Autorità, ma è anche un aspetto di natura sociale, che verrà discusso e di cui bisognerà ragionare a un tavolo con tutte le componenti che ruotano attorno al tema, anche per rafforzare la prevenzione.
Per ora i numeri continuano a salire, confermando il triste primato e toccando anche le persone più fragili, come i minori, come il caso della neonata dimostra. Numeri straordinari che richiedono interventi straordinari.