Si va verso la proroga della scadenza fissata al 30 giugno 2023 per le partite Iva forfettarie e soggetti Isa dei versamenti previsti delle imposte. La spinta arriva dal Consiglio nazionale dei commercialisti che ha presentato, nei giorni scorsi, delle interrogazione al ministero dell’Economia e all’Agenzia delle entrate con la richiesta di posticipare i termini dei versamenti di venti giorni. La richiesta riguarda una platea di contribuenti pari a 4,5 milioni. Anche il ritardo sui correttivi Isa, con decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo il 16 maggio scorso, ha inciso sulla richiesta. I soggetti passivi hanno avuto poco tempo per prendere confidenza con le nuove regole. 

Quello di giugno è un mese particolarmente ricco di scadenze fiscali: oltre al pagamento dell’Imu entro il giorno 16, ci sono altri 115 termini di scadenza, quasi tutti legati a versamenti da effettuare. Inoltre, vanno aggiunti gli altri tributi locali e la scadenza della Rottamazione quater, la cui domanda di definizione agevolata va presentata entro il 30 giugno. 

Partite Iva forfettarie e soggetti Isa, si va verso la proroga della scadenza del 30 giugno 2023 relativa ai versamenti fiscali 

Possibile proroga per le partite Iva forfettarie e i soggetti Isa riguardo alla scadenza del 30 giugno riguardante i relativi versamenti fiscali. Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha presentato la proposta nei giorni scorsi in audizione del ministero dell’Economia e delle Finanze di posticipare il termine al 20 luglio 2023. Non dovrebbero esserci particolari problemi nel posticipo della scadenza che necessiterebbe dell’adozione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm), con modifica del calendario dei pagamenti fiscali. In particolare, con il posticipo al 20 luglio 2023, le partite Iva a regime forfettario e i soggetti Isa potrebbero procedere con il versamento fino al 21 agosto, dal momento che il 20 agosto cade di domenica, pagando la maggiorazione dello 0,40 per cento. 

Lo slittamento dei termini arriverebbe anche in forza della ripresa degli adempimenti al termine della pausa che interesserà le prime settimane del prossimo mese di agosto. 

Partite Iva forfettarie, il nuovo calendario pagamento imposte 2023

Oltre alla richiesta del Consiglio nazionale dei commercialisti, la proposta di posticipare la scadenza dei versamenti fiscali dal 30 giugno al 20 luglio è appoggiata dai sindacati di categoria. Tra questi, Ungdcec, Unico, Unagraco, Sic, Fiddoc, Andoc, Anc, Aidc e Adc hanno presentato una piattaforma comune qualche giorno fa ai parlamentari delle forze di maggioranza e di opposizione per assicurare il posticipo della scadenza, rispettando le regole dello Statuto del contribuente. Per i soggetti Isa, anche il software “Il tuo Isa” che è stato messo a disposizione dei contribuenti solo nel giorno 28 aprile – data di adozione del provvedimento sui correttivi degli indici – necessita di tempo per entrare nell’ottica delle modifiche apportate in forza della nuova normativa. 

Scadenze fiscali 30 giugno 2023: c’è anche la presentazione della domanda di definizione agevolata della Rottamazione quater 

Peraltro, molte delle attenzioni dei soggetti interessati riguardano la scadenza del 30 giugno 2023 per la presentazione della domanda di definizione agevolata relativa ai debiti fiscali ricadenti nelle cartelle della Rottamazione quater. Chi trasmetterà nei termini previsti l’istanza, dovrà poi attendere il 30 settembre prossimo la risposta dell’Agenzia delle entrate di accettazione del piano di rateazione dal 2023 al 2027. Inoltre, per i debiti fino a 1.000 euro relativi a tasse e multe dei Comuni, i contribuenti attendono l’adozione da parte degli enti creditori dell’adozione della delibera per far rientrare il saldo e stralcio nel meccanismo della definizione agevolata.

Tale delibera dovrà essere adottata entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto “Bollette” in Gazzetta Ufficiale. Per i debitori fiscali dei comuni che aderiranno alla Rottamazione quater, le cartelle fino a 1.000 euro potranno essere azzerate del tutto, oppure ammesse al piano di rateazione, con sconti commisurati all’entità degli interessi, delle sanzioni e degli aggi.