Bari calcio, storia: tutto ha inizio o meglio tutto finisce quando nella stagione calcistica 2017/2018, il Bari allenato da Fabio Grosso è sesto in classifica, ma subendo 2 punti di penalizzazione dalla Corte federale per via di omessi pagamenti IRPEF, è costretto a giocare i preliminari dei play off, terminati poi con la eliminazione contro il Cittadella che approda in semifinale.

Da quei giorni in poi, ostacoli di varia natura alla vigilanza nonchè attività della guardia di Finanza e situazioni contabili deficitarie della società diventano sempre più oggetto di inchiesta da parte della Procura e i risvolti che saranno molto pesanti si ripercuoteranno soprattutto sulla squadra.

Bari calcio, storia

Dopo un mancato aumento di capitale che ci dove essere e che non c’è stato, (scadenza di pagamento quindi non ripsettate), le dimissioni dal consiglio di amministrazione del presidente Giancaspro che fino ad allora si era reso protagonista con azioni ostative nei confronti degli organi controllori e l’apertura a soggetti terzi per cercare di salvare la società non andata a buon fine per evidenti buchi nel bilancio, il Bari calcio fallisce. E’ il 16 luglio del 2018. Il titolo sportivo come regolamento FIGC vuole passerà in mano al Comune che sarà poi l’ente preposto ad affidare la società nelle mani sicure di Aurelio De Laurentiis, il patron del Napoli calcio.

Il Bari, nella stagione 2018/2019, giocherà in serie D e pertanto viene allestita una squadra formata da giocatori di categoria superiore coadiuvati da giovani di talento. A capo del nuovo staff tecnico che guida la squadra, c’è il tecnico Giovanni Cornacchini, il ruolo di club manager viene affidato a Matteo Scala e la presidenza a Luigi De Laurentiis, primogenito di Aurelio.

Dalla D alla C

La squadra allenata da Giovanni Cornacchini, vincerà il campionato a mani basse. I numeri ci parlano di 78 punti frutto di 24 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte. Alla fin di quel campionato la compagine barese risulterà essere la miglior difesa (il giovane portiere Marfella arriverà a subire solo 22 reti) e il secondo miglior attacco del giorne I di Lega Pro (Simeri e Floriano segneranno alla fine di quella stagione strepitosa rispettivamente 12 e 13 gol).

Fantastici protagonisti della cavalcata vincente sono Brienza, che legato alla squadra e alla città accetta di giocare con la amglia del Bari anche tra i dilettanti e i tifosi che arrivano a toccare quota 8mila abbonati in Serie D nonché picchi di 12mila presenze in casa.

Dalla C alla B

In serie C, il Bari ci gioca per 3 anni: nella stagione 2021/2022 è festa promozione perché arriva primo nel girone C. La squadra vincendo 1-0 a Latina grazie al gol del bomber Antenucci si regala il ritorno in serie cadetta con 3 turni d’anticipo dopo una cavalcata trionfante. I ragazzi di Michele Mignani (ex calciatore di serie A nonché difensore del Siena tra la fine degli anni ’90 e gli inizi degli anni 2000) guidati da un super attaccante Mirco Antenucci (17 i gol realizzati nell’annata di questa promozione) si sono rivelati una “super squadra” (merito anche a Ciro Polito d’aver allestito uno squadrone), capace di mettere sotto tutte le diretti concorrenti con una facilità disarmante.

Dalla B alla A?

Al primo anno di B, la squadra allenata dal riconfermato Mignani, conclude la stagione regolamentare in terza posizione alle spalle del Genoa e del Frosinone che fanno un campionato a parte per meritarsi alla fine la serie A diretta. Con il terzo posto conseguito, un cammino frutto di 17 vittorie, 14 pareggi e 7 sconfitte, il Bari entra nel tabellone dei play off direttamente alle semifinali. All’andata giocando contro il Sud Tirol, a Bolzano perde per 1-0. Sconfitta però rimediata con l’1-0 siglato da Benedetti nella partita di ritorno al San Nicola: in virtù del miglior piazzamento ottenuto in campionato, a parità di gol si qualifica per la finale. Sarà nuovamente serie A?