Papa Francesco ha recentemente incontrato i pellegrini provenienti da Sotto il Monte, il luogo di nascita di San Giovanni XXIII, nel comune di Bergamo. Questo incontro è stato un momento di riflessione sul messaggio di pace portato avanti da entrambi i Pontefici. Il Papa argentino ha sottolineato l’importanza di preservare le proprie radici come un tesoro da condividere, anziché utilizzarle come uno strumento di divisione o di egoismo.

Giovanni XXIII, un pontefice per la pace

Giovanni XXIII (proclamato santo da papa Francesco nel 2014), nato Angelo Giuseppe Roncalli nel 1881, ha reso la pace una delle sue priorità durante il suo pontificato. La sua enciclica più famosa, intitolata “Pacem in Terris” (Pace sulla Terra), pubblicata nel 1963 durante la guerra fredda, è stata un atto rivoluzionario per un pontificato breve ma significativo. Papa Francesco ha ricordato le parole di San Giovanni XXIII riguardo al valore di una pace fondata sulla giustizia, sull’amore, sulla verità e sulla libertà, con il rispetto per la dignità delle persone e dei popoli.

Durante l’incontro con i pellegrini, il Papa ha anche ricevuto una rappresentanza da Concesio, luogo di nascita di San Paolo VI, al secolo Giovanni Battista Montini. Ha sottolineato come entrambi i Papi abbiano appreso e conosciuto questi valori nelle campagne della Bergamasca e delle terre bresciane.

San Giovanni XXIII si trovò ad affrontare una delle sfide più grandi durante la crisi dei missili a Cuba, quando il mondo era sull’orlo di una catastrofe nucleare. Il suo intervento e il suo impegno verso una soluzione pacifica contribuirono in modo determinante a evitare uno scontro armato tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. La sua enciclica “Pacem in Terris” assumeva quindi un significato particolare in quel contesto di tensione globale.

La celebrazione di Giovanni XXIII, papa pacifista per eccellenza, si inserisce dunque nel contesta della attività di papa Francesco contro la guerra, da lui proseguita in innumerevoli dichiarazioni pubbliche.

Papa Francesco: “Dio non fa santi in laboratorio”

Papa Francesco ha ribadito l’importanza di ricordare il contributo di questi due Papi nel guidare la Chiesa durante periodi di grandi sfide e domande. Ha sottolineato che “Dio non fa i santi in laboratorio“, ma li costruisce attraverso il lavoro di tutti i fedeli (“i grandi cantieri della Fede“), guidati dallo Spirito Santo, che contribuiscono a costruire una Chiesa solida e ordinata.

Inoltre, durante l’incontro con i pellegrini, è stato annunciato che Papa Francesco farà un viaggio apostolico in Mongolia dal 31 agosto al 4 settembre di quest’anno. Questo viaggio rappresenterà un ulteriore impegno del Papa per portare il messaggio di pace e fraternità anche in terre lontane.

Infine, il Papa ha espresso il suo cordoglio per l’incidente ferroviario in India che ha causato la morte di 288 persone. Ha inviato un telegramma di condoglianze e ha affidato le anime dei defunti all’amorevole misericordia di Dio.