Denise Galatà sarebbe morta per annegamento mentre faceva rafting con i suoi compagni. A rivelarlo sono i primi esiti dell’autopsia effettuata nelle scorse ore sul corpo della 18enne presso l’ospedale di Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza, su richiesta della Procura, che sul caso ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Sono 10, in totale, le persone indagate, tra cui la sindaca di Laino Borgo – il comune colpito dalla tragedia -, Mariangela Russo. L’obiettivo è accertare eventuali responsabilità nel decesso della giovane.
Denise Galatà, cosa dicono i primi esiti dell’autopsia
È stata eseguita nel primo pomeriggio di ieri, 2 giugno, l’autopsia sul corpo di Denise Galatà, la studentessa di 18 anni originaria di Reggio Calabria che ha perso la vita mentre faceva rafting con i suoi compagni sul fiume Lao, nel Cosentino, nel corso di una gita scolastica. L’allarme era stato lanciato lo scorso 30 maggio. Stando a quanto ricostruito in seguito, il gommone sul quale si trovava Denise avrebbe urtato quello davanti, facendo sbalzare la ragazza in acqua insieme ad altre persone. Mentre le altre venivano recuperate e tratte in salvo, Denise sarebbe stata trascinata via dalla corrente, facendo perdere le sue tracce.
Con il passare delle ore la speranza di ritrovarla viva era svanita. Nel corso delle ricerche, protrattesi per giorni, gli inquirenti avevano recuperato prima il suo caschetto e poi, poco lontano, il suo corpo, incastrato sott’acqua a 60 metri dal luogo in cui il gommone su cui si trovava si era capovolto. Stando ai primi risultati dell’esame autoptico, sarebbe morta per annegamento, inghiottita dalle rapide del fiume una volta caduta. Nei suoi polmoni, infatti, sarebbe stata rinvenuta una grande quantità d’acqua. Sul suo corpo sarebbero state trovate, inoltre, ferite compatibili al trascinamento che la ragazza avrebbe subìto una volta finita nell’acqua, sbattendo contro rami e pietre.
Il fascicolo d’inchiesta aperto dalla Procura di Castrovillari
Per fare luce sull’accaduto ed accertare eventuali responsabilità nella morte della giovane, la Procura di Castrovillari ha già aperto un fascicolo di inchiesta. Sarebbero 10, per il momento, le persone indagate: la sindaca di Borgo Laino, il comune toccato dalla tragedia, Mariangela Russo; il presidente e il vice-presidente del “Canoa club Lao Pollino”, la società che gestisce l’attività di rafting, Giuseppe Cosenza e Riccardo D’Onofrio; e le guide impiegate dall’azienda, Raffaele e Luigi Cosenza, Giampiero Bellavita, Gabriel Alacom Correa, Raffaele De Mare, Francesco De Stefano e Camila Andrea Ortegallancafio.
Il prossimo passo sarà capire se i dispositivi di sicurezza in dotazione degli studenti (casco, muta e giubbotto) fossero omologati e se le taglie di quelli indossati dalla vittima al momento dell’incidente fossero giuste. Sembra infatti che la ragazza, nel corso della caduta, abbia perso il caschetto. Una delle ipotesi è che fosse troppo grande e quindi non adatto a proteggerla in caso di emergenze. Oppure che sia stato slacciato. Si tratta di interrogativi rimasti senza risposta, su cui alcuni esperti saranno ora chiamati a pronunciarsi.
Bisognerà anche capire se l’evento fosse prevedibile e quindi evitabile, visto il bollettino meteo di “allerta gialla” diramato dalla Protezione civile nelle ore precedenti.
I funerali e il lutto cittadino
Nella giornata di domani, 4 giugno, saranno intanto celebrati a Rizziconi i funerali. Per l’occasione il sindaco, Alessandro Giovinazzo,
interpretando la profonda commozione che nell’intera comunità la tragedia ha suscitato, ha ritenuto doveroso proclamare, in segno di profondo rispetto e di partecipazione al dolore della famiglia, il lutto cittadino.
Gli ha fatto eco il sindaco di Polistena – il comune in cui la 18enne andava a scuola -, Michele Tripodi. Le esequie si terranno presso l’auditorium Casa Famiglia di Nazareth per permettere a tutti di rivolgere il loro ultimo saluto alla giovane.