Sarebbe sempre più vicina la soluzione per tutti coloro affetti dalla celiachia, vale a dire tutti i pazienti allergici al glutine che non possono mangiare gli alimenti che lo contengono. Infatti, sarebbe in fase di sperimentazione il vaccino per la celiachia e le parole di esperti farebbero ben sperare di essere sulla strada giusta.

Vaccino per la celiachia in arrivo

Secondo le ultime notizie, l’azienda biofarmaceutica globale Takeda prevede 3 nuove terapie per la celiachia entro il 2025, una tra queste sarebbe un vaccino. Attualmente, lo studio si troverebbe nella fase 2 ed è per questo che per avere ulteriori risposte al riguardo bisognerà attendere almeno cinque anni. Qualora, però, l’esperimento riuscisse, il vaccino andrebbe a dare la possibilità a tutte le persone attualmente aventi questo disturbo di mangiare prodotti con glutine senza conseguenze.

Le parole dell’esperto

A parlare di tale argomento è il professor Antonio Gasbarrini della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore del Cemad, che ha spiegato che sono in corso diversi esperimenti al riguardo. Inoltre ha affermato:

Una dieta senza glutine: è questa oggi l’unica alternativa terapeutica per chi ha la celiachia. La ricerca però va avanti, di pari passo col fatto che la patologia ha una prevalenza che nell’età pediatrica, nella fascia 5-10 anni, è arrivata al 2%. Esistono trial che hanno come focus quello di bloccare la risposta immunologica, specie per la celiachia refrattaria, ovvero che interessa pazienti che anche se eliminano il glutine continuano ad avere segni di celiachia attiva. Infine, si sta lavorando sulla possibilità di vaccini che rendano quei pazienti tolleranti al glutine. Siamo in fase due dei trial. C’è stata qualche idea e qualche fallimento, ma quando arriverà occorrerà essere sicuri al 100% che curi la malattia. Non dobbiamo dare false illusioni.

Inoltre, ha spiegato in che modo si sta provando a trovare una soluzione definita che possa mettere fine al problema della celiachia:

Prima di tutto si sta provando con dei grani modificati geneticamente che non contengono glutine. Altra possibilità è lavorare con delle molecole che degradano la gliadina (ci sono già trial di fase due e tre), in modo che quando viene in contatto col sistema immunitario sia in qualche modo disattivata. Esistono poi molecole che lavorano sulla permeabilità intestinale in modo da ridurre il legame tra glutine e recettori genetici, anche se questo potrebbe essere più interessante più che per la celiachia vera e propria per l’ipersensibilità al glutine. Allo studio anche molecole ad attività antifiammmatoria, nell’ambito dei farmaci biologici, perché la celiachia è caratterizzata da una massiccia risposta antinfiammatoria a livello duodenale o di intestino tenue.

I numeri della celiachia in Italia

Secondo quanto riporta il Ministero della Salute, in Italia la patologia autoimmune colpisce oggi l’1% della popolazione, 241.729 persone in tutto, di cui 168.385 femmine, il 70%, e 73.344 maschi, il 30%.

Come educare le persone nell’ambito della celiachia

Dato che la celiachia è una malattia che negli ultimi anni è aumentata di molto in Italia, secondo il professore Gasbarrini è necessario educare le persone sull’argomento. E’ importante che avvenga un cambiamento culturale:

Sappiamo che la persona celiaca ad oggi deve eliminare il glutine dalla propria alimentazione. Eppure i farinacei sono molto presenti nella nostra dieta. Eliminarli diventa tanto più difficile per un bambino che potrà sentirsi escluso da una festa a scuola dei suoi compagni, non potendo mangiare la torta. Per migliorarne l’integrazione occorre aumentare la cultura, specie nelle scuole, sottolineando che non è una malattia è uno stato di salute. Bisogna rendere edotti ragazzi e famiglie che, allo stato attuale, il glutine va eliminato completamente.