La premier Giorgia Meloni in occasione del 2 giugno è tornata sulla questione “pizzo di stato” di qualche giorno fa e ha chiarito alcune cose in merito all’entità della sua affermazione.

Meloni sul pizzo di stato

Dopo sei giorni dalle dichiarazioni della premier Meloni sul “pizzo di Stato”. Rispondendo alla domanda di un giornalista ha detto che c’è stata un’incomprensione perché quello che è stato detto non riguarda una parte della imposizione fiscale. Meloni dice di aver parlato di uno Stato che invece di fare lotta all’evasione fa caccia al gettito. Ha poi voluto ribadire che quanto detto in piazza e quanto riportato è ben diverso. Infine la presidente del Consiglio ha definito una buona notizia la partecipazione alla Festa della Repubblica. Tra i temi toccati oggi c’è anche la guerra in Ucraina.

Le reazioni da parte della politica e non solo

Il segretario della Cgil Maurizio Landini è tra quelli che hanno condannato le dichiarazioni di Giorgia Meloni: “Pizzo di Stato? Nell’incontro di oggi ho detto a Meloni che è un brutto messaggio”. A La7 Pierluigi Bersani ha dichiarato: “Meloni dice che le tasse sono ‘pizzo di Stato’? Allora togliamo il sostituto d’imposta per i lavoratori dipendenti”. Anche Corrado Formigli ha condannato le parole di Giorgia Meloni nel corso della trasmissione Piazza Pulita:

“Cara presidente Meloni, è salita su un palco a Catania per dire che le tasse chieste ai commercianti e piccoli commercianti sono pizzo di Stato. Lo ha detto nella città dove era nato Libero Grassi il 20 il 19 luglio del 1924”

Cosa s’intende con pizzo di stato?

Qualche giorno fa la premier Meloni in un comizio elettorale a Catania ha parlato di pizzo di stato. Questo termine è risultato infelice per molti visto il contesto e visto l’oggetto (le tasse) a cui è riferito. Più esattamente il concetto che viene richiamato è quello del pizzo mafioso: un’attività criminale che vede il pagamento da parte di proprietari di attività nei confronti di qualcuno in cambio di protezione.