Un nuovo capitolo è pronto per essere scritto nella vicenda di Stellantis e il suo futuro industriale in Italia. Dopo mesi di silenzi, commesse in ribasso, cassa integrazione, ma anche profitti e dividendi, finalmente sembra aprirsi la prospettiva per un dialogo tra lavoratori e dirigenza.
Se Torino non risponde ci penserà Parigi?
Da tempo ormai i problemi di Stellantis e la riorganizzazione in Italia tiene sulle spine migliaia di lavoratori. Ieri il presidente Elkann da Torino aveva assicurato che l’Italia è sempre nei pensieri della ex Fiat. Ma alla fine, come sempre in questi casi, sono le parole non dette che preoccupano. Così come preoccupa la mancanza di una visione, di un reale piano per il futuro industriale dell’automotive in Italia.
Così un centinaio di operai Stellantis, sotto la sigla sindacale Fiom, hanno deciso di bypassare Torino e la presidenza, per andare direttamente a Parigi e farsi finalmente ascoltare.
“All’ascolto dell’azienda nel corso dell’incontro odierno abbiamo chiesto che segua una rapida risposta di disponibilità ad aprire il dialogo per un confronto. Stellantis ha la responsabilità di non trasformare la disponibilità della Fiom in conflitto. È ora che il governo italiano ascolti i metalmeccanici e favorisca l’apertura di un confronto sul futuro dei lavoratori di Stellantis e dell’automotive in Italia”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil. Gli operai italiani sono stati accolti dagli operai francesi di Cgt per una giornata di mobilitazione dal sapore internazionale.
“Gli operai sono arrivati in Francia per rivendicare un tavolo di confronto con la società. La mobilitazione ha reso possibile l’incontro con una rappresentanza del management dell’azienda durante il quale la Fiom ha ribadito la necessità di aprire un vero confronto, con anche la partecipazione dei vertici europei del gruppo, per affrontare i problemi dei lavoratori a partire dalle condizioni di lavoro in progressivo e grave peggioramento, le strategie per la transizione industriale, gli obiettivi produttivi di ogni stabilimento e le dinamiche di crescita occupazionale. Per affrontare la transizione è necessario che il Governo faccia la sua parte con risorse straordinarie con chiare condizionalità sociali. Le lavoratrici e lavoratori di Stellantis degli stabilimenti italiani – concludono – hanno dato vita a questa giornata facendo migliaia di chilometri per conquistarsi una prospettiva di lavoro e dignità”.
Stellantis respinge ogni accusa e rilancia
Nel pomeriggio non era mancata una nota di Stellantis Italia che respingeva con forza le accuse di scarsa attenzione verso i propri operai, ribadendo anche futuri impegni sul budget da destinare alla riorganizzazione del lavoro.
“Ogni azione è fatta nell’ambito del contratto specifico di lavoro e nel rispetto dei propri dipendenti, anche in considerazione del contesto competitivo dell’industria automobilistica. Per dimostrare la sua attenzione ai dipendenti, anche di un altro mercato come l’Italia, Stellantis, attraverso il responsabile francese del sito di Poissy, ha raccolto le opinioni di una delegazione del sindacato italiano e di quello francese che non hanno firmato i rispettivi contratti di lavoro al contrario degli altri principali sindacati dei due Paesi che lo hanno fatto”.