Ormai ci siamo dentro fino al collo, fino all’ultimo proiettile per essere chiari. Gli armamenti che l’Italia sta mandando in aiuto all’esercito ucraino non sono più segreti. Sono state rese note dal sito olandese Oryx specializzato in analisi dei conflitti.

Già avviato il settimo decreto, non servono ulteriori voti

Come scrive il Fatto Quotidiano il ministro Crosetto avrebbe voluto già inserire in questo decreto armi, il settimo dall’inizio del conflitto, la nuova strategia pensata riguardo alla gestione del riarmo e dell’invio al fronte.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto vorrebbe attivare una Direzione generale per gli armamenti accentrando su di sé tutto il potere decisionale. Ora le decisioni vengono prese in maniera corale con il Segretariato generale e lo Stato Maggiore.

Quella del ministro è una mossa alquanto ardita ma non proprio gradita da tutta la maggioranza. Un direttivo accentrato al ministero della difesa di fatto snellirebbe l’iter decisionale ma consegnerebbe al ministro una sorta di lascia passare per qualsiasi scelta strategico logistica.

Armi offensive e non solo difensive per 1 Miliardo di euro

La politica italiana da destra a sinistra, fino alle più alte cariche dello Stato, si è già espressa più volte sulla volontà di aiutare gli ucraini. Sulle armi da spedire al fronte però non è mai stato chiaro cosa ci fosse in ballo. L’elenco delle armi italiane è stato secretato fin dalla prima stesura e non ha bisogno di altri voti in parlamento per autorizzare ulteriori pacchetti.

Ad oggi però questi segreti sono saltati anche perché il conflitto si sta stabilizzando in attesa di un’offensiva di Kiev. Il sito olandese di open source intelligence Oryx è riuscito a trovare le tracce delle armi italiane.

Così ha pubblicato alcuni giorni fa l’impressionante lista delle armi italiane che sarebbero state consegnate all’Ucraina: lanciarazzi, artiglieria, mortai, blindati, missili antiaereo e anticarro, ecc. Le stime di spesa vanno da 800 milioni a più di 1 miliardo di euro.

La prima cosa che salta all’occhio è che le armi che dovevano essere solo ‘difensive’, sono invece presenti anche armamenti offensivi e che i costi, come sempre in una guerra, sono destinati a crescere a dismisura.