Reddito alimentare 2023 al via: il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha firmato il decreto attuativo che fa partire, in via sperimentale, il reddito alimentare. C’è voluto un po’ più di tempo del previsto, ma alla fine, dopo qualche mese di attesa, la nuova misura a sostegno delle famiglie più bisognose può partire.
Una misura pensata per aiutare le famiglie più in difficoltà e per contrastare lo spreco alimentare. Infatti, prevede la distribuzione gratuita di pacchi alimentari di prodotti invenuti.
A chi spetta? Come funziona?
Reddito alimentare 2023, firmato il decreto attuativo: al via la sperimentazione per tre anni
Ci sono voluti quasi tre mesi di attesa, ma finalmente è arrivata la firma del decreto attuativo 78/2023, da parte del ministero del Lavoro. Il decreto entrerà in vigore dopo 15 giorni la pubblicazione sul sito web del Ministero. Cosa contiene? Il decreto stabilisce i presupposti per la sperimentazione triennale della misura e le relative modalità attuative.
Sta per iniziare la fase sperimentale del reddito alimentare, una misura a sostegno delle famiglie più bisognose, in condizione di povertà assoluta; ma si tratta anche di una misura che mira a combattere gli sprechi alimentari.
Il reddito alimentare è una misura prevista dalla Legge di Bilancio del 2023 e si inserisce nel programma Operativo relativo al Fondo di aiuti europei agli indigenti.
La misura, come abbiamo già detto parte in via sperimentale e avrà una durata pari a tre anni. Non si attuerà ovunque, ma solo nei comuni capoluogo delle città metropolitane. I Comuni verranno selezionati in base alla concentrazione dei tassi di povertà dei territori e di un’equa distribuzione nazionale e, naturalmente, in base alle risorse disponibili.
I fondi stanziati per la misura ammontano a 1,5 milioni di euro per l’anno 2023 e a 2 milioni di euro a partire dall’anno 2024, integrative di quelle già previste dal Programma Nazionale “Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027”. I progetti per la realizzazione degli interventi dovranno prevedere il coinvolgimento degli enti del Terzo Settore che sono presenti sui territori, insieme alla partecipazione degli esercizi commerciali.
Come funziona e a chi spetta
Il reddito alimentare è una misura, o meglio, un aiuto che consiste nella distribuzione di beni alimentari alle famiglie che si trovano in situazioni di povertà assoluta. La distribuzione di cibo e vivande è gratuita e viene realizzata con i prodotti invenduti dei negozi di generi alimentari. Possiamo fare l’esempio dei prodotti prossimi alla scadenza.
Il reddito alimentare è rivolto alle persone e alle famiglie disagiate, che si trovano in condizione di povertà assoluta. Inoltre, lo scopo della misura è rivolto anche a prevenire lo spreco di cibo.
Ritornando ai destinatari del reddito alimentare, si tratta, come abbiamo già detto di tutte quelle persone che si trovano in condizioni di povertà assoluta. I beneficiari della misura vengono individuati negli elenchi delle Organizzazioni partner Territoriali della distribuzione del programma FEAD e segnalati dai servizi sociali.
Verrà emanato un avviso pubblico per favorire la presentazione dei progetti da parte delle città selezionate. L’avviso serve anche per definire lo sviluppo di un’apposita applicazione. A cosa serve? L’app è necessaria per prenotare i pacchi alimentari e consentirà agli esercenti che donano i prodotti invenduti di beneficiare degli incentivi previsti dalla legge sulla donazione ai fini di solidarietà per la limitazione degli sprechi alimentari.
Come verranno distribuiti i beni? Le modalità di distribuzione saranno stabilite dai singoli comuni. Nella distribuzione devono essere coinvolti gli enti del Terzo settore, così come è stato previsto dagli incontri tra le istituzioni e le organizzazioni.
Leggi anche: Reddito alimentare 2023: ecco perché è importante riceverlo insieme alla Carta acquisti 2023