Ennesimo caso di aggressione ai danni di un autista di un autobus della società Arriva Udine. L’episodio è accaduto nel pomeriggio di Mercoledì 31 Maggio sulla linea 5 all’altezza di una rotonda di via del Partidor, quando la discussione tra l’autista e l’automobilista è improvvisamente degenerata.

Secondo le prime ricostruzioni, pare che l’autobus si fosse immesso nella rotatoria quando il conducente dell’auto che seguiva il mezzo pubblico, che si era immesso successivamente, ha cominciato a suonare il clacson urlando all’autista di aumentare l’andatura. Nel giro di pochi metri, il bus si è fermato ed è scoppiata un’accesa discussione tra i due.

L’uomo alla guida del mezzo pubblico si è recato al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine per farsi medicare. Al momento la sua prognosi non è ancora nota. Sul posto dove sono avvenuti i fatti sono intervenute anche le forze dell’ordine per chiarire la dinamica e cosa abbia scatenato tale violenza.

Udine aggressione sull’autobus: “Bisogna agire sulle cause di questi fenomeni sempre più frequenti”

Un episodio, questo, così come i precedenti e come ogni forma di violenza, condannato dalla società Arriva Udine che in una nota scrive: “L’azienda esprime vicinanza all’autista e alla sua famiglia e, ovviamente, offre l’assistenza legale a tutela del dipendente”.

Le aggressioni, purtroppo, ai danni degli autisti dei mezzi sono sempre più frequenti. Come conferma anche Antonio Pittelli, segretario generale Fit Cisl Fvg.

“Gli episodi stanno aumentando, fa sapere anche a nome delle altre sigle sindacali. È necessario che le aziende prendano delle decisioni comuni con il coinvolgimento di istituzioni e dei sindacati per dare delle risposte concrete. Bisogna agire sulle cause di questi fenomeni sempre più frequenti. Sono necessari dei corsi di formazione per i dipendenti per proteggersi da certi situazioni. Oltre alla presenza costante di persone addette alla sicurezza e la certezza della pena”.

Un episodio purtroppo non isolato. Violenze e insulti, sono ormai all’ordine del giorno. I sindacati dei lavoratori in una lettera congiunta alle autorità hanno chiesto la stesura di un protocollo di sicurezza contro le aggressioni.

Secondo Giovanni Pezzullo, sindacalista di Ugl Trieste “ci troviamo ad avere a che fare con una utenza di vario genere che non sempre rispetta il regolamento di vettura e ci mettono spesso in situazioni in cui dobbiamo intervenire ed è lì che veniamo aggrediti, come è successo la scorsa sera”.

Da APT, l’azienda che ha sede a Gorizia sono arrivate 17 denunce per aggressioni verbali nell’ultimo anno. In tre di questi casi si è passati alle vie di fatto. Senza contare i casi di interruzione di pubblico servizio, perché quando un passeggero dà in escandescenze, è necessario fermare il mezzo. 

Eventi denunciati alla magistratura, dice la presidente Caterina Belletti che chiede che il cerchio venga chiuso, giungendo, quando è il caso, alla punizione dei responsabili.  

Altri casi nei giorni scorsi

Soltanto Lunedì scorso a Trieste un autista di un autobus della linea 10 della Trieste Trasporti è stato aggredito, salvato solo grazie alla cintura dei pantaloni da un’aggressione con coltello da parte di una donna che aveva dato in escandescenze perchè le era stato intimato di mettere la museruola al proprio cane. Il cuoio ha fermato il fendente e l’uomo è rimasto illeso, anche se sotto shock.

Martedì, invece, a sole 13 ore di distanza dal precedente caso di violenza, un altro parapiglia a bordo di un bus. Questa volta è accaduto sulla linea 51, alla fermata di Ronchi. Vittima una donna di 48 anni, la conducente, che ha riportato, secondo il referto del Pronto soccorso, otto giorni di prognosi.

Sulla sicurezza degli autisti del trasporto pubblico è annunciato nei prossimi giorni un incontro in Prefettura a Trieste per trovare una soluzione ai tanti casi di violenza.