Brescia-Cosenza, incidenti a fine partita: l’accaduto. – Il Cosenza pareggia per 1-1 in casa del Brescia e in virtù dell’1-0 ottenuto all’andata, conquista l’aritmetica salvezza in Serie B per il secondo anno consecutivo ai playout. Un pareggio arrivato al 95′ con gol di Meroni, da lì non si è più giocato. Ciò che infatti tiene banco a fine partita è quanto accaduto dopo la rete del pareggio della squadra cosentina. Gli ultras del Brescia, delusi e amareggiati per la retrocessione (anche se mancava ancora un minuto alla fine), hanno iniziato a inveire contro giocatori e dirigenza, iniziando a tirare tantissimi fumogeni in campo all’indirizzo dei calciatori. Match sospeso e squadre costrette a rientrare negli spogliatoi. Da lì, però, è iniziato un periodo di difficile gestione anche e soprattutto per le forze dell’ordine.

Brescia-Cosenza, incidenti e gara sospesa


Una quantità non indifferente di fumogeni lanciati in campo dopo il gol di Meroni che ha regalato la salvezza al Cosenza e di conseguenza la retrocessione al Brescia dopo l’1-0 dell’andata. A quel punto si è scatenato il putiferio, con i tifosi a creare il caos in campo, le forze dell’ordine a intervenire e addirittura qualche tifoso ha cercato di fare invasione in campo. Le forze di Polizia sono addiritture scese in campo e si sono schierate in vari punti del terreno di gioco per bloccare le “avanzate” dei tifosi a fare invasione. Qualcuno è anche arrivato a pochi metri dai calciatori, altri si sono fermati sul nascere.
Dopo un quarto d’ora (e qualcosa in più) di caos, la situazione sembrava essere tornata alla calma, con la partita che sembrava pronta a ricominciare. Le due squadre sono tornate in campo, gli arbitri pure dopo essere rientrati negli spogliatoi. I calciatori tornano a riscaldarsi, ma quando tutti pensavano il match fosse pronto a riprendere, è arrivata la sospensione definitiva. Il motivo? Diversi tifosi bresciani si sono recati dietro il settore ospiti dei tifosi del Cosenza, lanciando petardi e mettendo in pericolo i diversi tifosi presenti. E la situazione non si è fermata lì.

Gli incidenti nel post match


Gli incidenti sono proseguiti anche fuori dallo stadio, con la Polizia in assetto da guerriglia e diversi tifosi con bastoni. Tre feriti, tra cui due steward, portati in ospedale. Le squadre sono chiuse negli spogliatoi, le famiglie costrette ad abbandonare le tribune e a festeggiare la salvezza con i calciatori familiari negli spogliatoi. Intanto fuori continua il lancio di fumogeni e viene anche incendiata un’auto, che sembrerebbe appartenere al difensore bresciano Huard.

Tanti ultras del Brescia continuano ad aspettare fuori nell’attesa che escono le squadre per continuare le follie già viste dentro e fuori dal campo. Insomma, la situazione si placa soltanto in piena notte, con i calciatori costretti a rimanere all’interno dello stadio ancora all’una inoltrata. Una serata da ricordare per il Cosenza vista la salvezza ottenuta, ma da dimenticare per quanto accaduto dentro e fuori dal terreno di gioco.

Le parole di Balata sugli incidenti dopo Cosenza-Brescia

In mattinata, dopo gli incidenti della serata di ieri, è tornato il presidente della Lega B Mauro Balata: “Quanto accaduto a Brescia è sotto ogni profilo ingiustificabile e va condannato con forza. Sono però avvilito e profondamente scosso. In 6 anni, circa, di presidenza non vi erano mai stati episodi di violenza come quelli ai quali abbiamo assistito ieri sera allo stadio Rigamonti. Anzi la nostra categoria si è sempre distinta per l’assenza di aggressioni e discriminazioni. Mi sento sconfitto. Mi interrogo e credo che lo dobbiamo fare tutti sul perché possano verificarsi situazione di tale violenza in occasione di un evento sportivo che dovrebbe generare gioia – prosegue Balata -. I calciatori hanno dato tutto in campo. La sconfitta fa parte dello sport, ne è una componente essenziale. Deve essere accettata come un momento del percorso sportivo di ogni squadra, di ogni atleta, di ogni società. Tutti devono affrontare queste situazioni con coraggio e con rispetto. La sconfitta porta con sé quella esigenza di riflettere, di fare autocritica, è una condizione che unisce e che sprona a fare sempre meglio. E anche e soprattutto attraverso le sconfitte che si diventa più forti, anche nella vita. L’amore per la propria squadra non può mai essere violenza perché la violenza è la negazione dell’amore”.

“Voglio manifestare la mia vicinanza a vincitori e sconfitti, a tutti coloro che giovedì sera hanno sofferto e provato paura e sconforto, alle due società, ai tantissimi e veri tifosi e appassionati – conclude il presidente Balata -, agli addetti ai lavori e alle forze di polizia impegnati nel contenere la follia e che hanno rischiato per la loro incolumità, ma voglio anche capire e affrontare questa situazione direttamente con le istituzioni della città e con tutti coloro che hanno senso del rispetto e amore vero per lo sport anche quando si perde. In modo da aprire un dialogo affinché quanto sia accaduto non sia dimenticato con l’esaurirsi dell’emotività del momento ma al contrario diventi occasione di riflessione e confronto. Solo in questo modo potremo evitare altri, simili, episodi”.