Torna il ricevimento per la festa della Repubblica nei giardini del Quirinale. Il Covid aveva infatti impedito che negli ultimi tre anni, (l’ultimo si era tenuto nel 2019) si svolgesse la tradizionale cerimonia preceduta dal concerto per il corpo diplomatico. C’era molta attesa anche per l’esordio del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni ma il “padrone di casa” cioè il Presidente della Repubblica, è rimasto il protagonista della serata anche grazie alla rottura, di nuovo, del cerimoniale che lo ha portato per la prima a restare tra gli ospiti in modo più informale per più di due ore invece che aspettare davanti alla Coffee House che si avvicinassero loro. Anche la premier non si formalizza e concede selfie e conversazioni amichevoli, tra le prima ad avvicinarsi la campionessa di sci Sofia Goggia. Gli invitati sono ovviamente diversi da quelli che vennero qui nel 2019 all’epoca del governo giallo-verde. La premier Giorgia Meloni fa il suo ingresso al termine del concerto nel Palazzo insieme al capo dello Stato. Poi inizia la cerimonia dei saluti. Torna Matteo Salvini, accompagnato dalla fidanzata Francesca Verdini. Non passa inosservato l’ex premier ed ex presidente della Bce Mario Draghi uno dei primi con cui Mattarella si ferma a parlare. “Sembra riposato presidente!”, gli dice ironico un cronista “Non è che prima fossi stanco” risponde sarcastico Draghi che fa un’altra battuta sulla sconfitta della Roma nell’Europa League: “Per favore non commentiamo i fatti di ieri sera, un disastro”.
Presenti anche i Presidenti di Camera e Senato
I presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio la Russa, hanno assistito al concerto insieme alla presidente del consiglio Giorgia Meloni. Molti scambi di saluti anche per l’ex ministro degli esteri Luigi di Maio, oggi inviato speciale dell’Ue nel Golfo. Pressoché al completo la compagine governativa: avvistati Il ministro della giustizia Carlo Nordio, il ministro degli affari europei e del Pnrr Raffaele Fitto, il ministro dei trasporti Matteo Salvini, il ministro della difesa Guido Crosetto, il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, il ministro della salute Orazio Schillaci, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti che resta piuttosto defilato. Ci sono poi il direttore dell’Agenzia delle entrate, Angelo Maria Ruffini, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il direttore del museo Maxxi Alessandro Giuli che ci tiene a stringere la mano a Mattarella e a anticipargli le sue prossime iniziative culturali. E’ al suo esordio anche la segretaria del Pd Elly Schlein, un pò spaesata e accompagnata dalla compagna di partito e di appartamento Chiara Braga, viene accolta con calore dai giornalisti. Tra gli abituè l’ex presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini a cui il Presidente si rivolge con confidenza dicendogli “ti trovo in ottima forma”. Nel gruppo di centrosinistra non mancano Dario Franceschini, il presidente del Copasir Lorenzo Guerini, Massimo D’Alema, il capogruppo Francesco Boccia con la moglie Nunzia De Girolamo, Francesco Rutelli e Walter Veltroni. E ancora il presidente dell’Anci Antonio Decaro, Giovanni Donzelli, Stefano Patuanelli, Paolo Barelli, l’ex premier Lamberto Dini, il fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi.